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Quirinale, Matteo Renzi sfida Silvio Berlusconi: "Mario Draghi al Quirinale solo con un accordo politico"

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A fare il punto sul Quirinale - alla vigilia del primo voto -, ospite di Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, è Matteo Renzi, il leader di Italia Viva e massimo esperto di giochi di palazzo. Non si può che partire da Mario Draghi. Renzi dice stupito del veto posto da Silvio Berlusconi: "Quando Draghi è andato a Bankitalia e alla Bce Berlusconi non gli ha fatto mancare il suo appoggio e neanche quando è andato a Palazzo Chigi", ha premesso. "Draghi non è creatura sua, ieri Berlusconi mi ha stupito, ma l'elezione del presidente della Repubblica è questo gioco qua". 

Dunque, l'ex premier ha confermato che "al momento è tutta tattica, si capirà meglio qualcosa martedì". Dunque, ha ricordato come "Sergio Mattarella sette anni fa l'abbiamo presentato ai grandi elettori due giorni prima di votarlo, è una liturgia strana".  E ancora: "Riunisco i grandi elettori di Iv domani alle 9. Martedì sera c'è un'altra riunione, molto più decisiva dei grandi elettori di Italia viva. In questa ammina penso che difficilmente venga fuori un nome prima", ha spiegato.

Poi Matteo Renzi affonda a tempo record Andrea Riccardi, il nome di bandiera su cui starebbero ragionando Pd e M5s, e che ha raccolto anche il plasuo di Giuseppe Conte: "Andrea Riccardi è una persona straordinaria, io gli molto voglio bene, ma credo non abbia nessuna possibilità di essere eletto ma lui lo sa benissimo. Il candidato di bandiera serve per stare sui giornali", ha tagliato corto. Più possibilità, invece, per Pierferdinando Casini: "Casini sicuramente quando ha fatto il presidente della Camera lo ha fatto bene. Viene fuori sui giornali che è una delle personalità a cui si pensa". E per certo, tra chi ci pensa, c'è Matteo Renzi.

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