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Quirinale, la certezza a Che tempo che fa: "Draghi candidato. Non è più un'elezione", cosa ci nascondono

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Si parla di Quirinale anche a Che tempo che fa. E non potrebbe essere altrimenti dato che domani, lunedì 24 gennaio, la partita si aprirà ufficialmente, tra l’altro senza alcuna certezza: adesso siamo nella fase del muro contro muro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta, quindi è probabile che il primo voto filerà via con un nulla di fatto.

 

 

Fabio Fazio ha fatto intervenire diversi giornalisti per parlare del Quirinale. Degli spunti interessanti sono arrivati da Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio: “L’elezione del capo dello Stato non è più un’elezione per scegliere il successore di Sergio Mattarella, ma è diventata un referendum sul nome di Mario Draghi. Ciò significa che non eleggerlo avrebbe delle ripercussioni molto importanti. La certezza è che Draghi è candidato, che nessun polo da solo ce la può fare. Il centrodestra credo voglia correre unito e non accetterà candidati divisivi. Il centrosinistra come detto da Letta non accetta candidati di centrodestra”.

 

 

Ma quali condizioni dovrebbero crearsi affinché Draghi passi da Palazzo Chigi al colle più alto di Roma? Lo ha spiegato Annalisa Cuzzocrea, giornalista de La Stampa: “Per succede ci dovrebbe essere un accordo sul nuovo governo. Cioè queste forze che in questi giorni stanno litigando sul nome del capo dello Stato devono riuscire ad accordarsi”.

 

 

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