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Quirinale, Gianfranco Rotondi a L'aria che tira: "Chi voteranno alla quarta", il più impensabile dei ribaltoni

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"Tutto è ancora possibile". Gianfranco Rotondi, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira, sconvolge lo studio di La7. Si parla, ovviamente, di Silvio Berlusconi e della rinuncia alla candidatura al Quirinale. Tra poche ore si inizierà a votare a Montecitorio e da Roma l'ultimo dei democristiani si mostra affranto perché com'è finito il sogno del Cav: "La storia sarà molto più generosa della cronaca con Berlusconi, penso che sarebbe stato un magnifico Presidente della Repubblica e che lo avrebbe meritato. Non mi avventuro in altre previsioni". 

Secondo Rotondi, Berlusconi aveva i voti di tutto il centrodestra: "La sua candidatura non era 'di Palazzo', tanto che il Palazzo ha tirato tutti i calci che poteva. In quarta votazione avrebbe preso i voti compatti di tutto il centrodestra, aveva altri 30 voti supplementari e in aula ne avrebbe potuti trovare altrettanti se non di più, perché l'aula è divisa. Ma Berlusconi non se l'è sentita e va rispettato". 

 

"Ma perché se ha i voti non lo portate alla quarta chiama? Dovrà fare un sacrificio per gli italiani", domanda a mo' di provocazione Goffredo Buccini del Corriere della Sera. "No ma lei ha qualche inclinazione telepatica? Legge nel pensiero?", è la contro-domanda di Rotondi, sibillino. "Bisogna aspettare, vedo un Palazzo attaccato con lo scotch, i vertici non reggono, le coalizioni  non esprimo un nome altrimenti si spaccano di più...". "Attenzione che questi ci stanno ancora pensando", è il commento sconcertato di Buccini. E anche Marco Damilano, direttore de L'Espresso in collegamento con la Merlino, apre a una ipotesi che nelle scorse ore sembrava fanta-politica: "Ci stavo pensando anche io, ha fatto bene Goffredo a chiederlo...".

 

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