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Quirinale, Mario Draghi in crisi (o forse no): "Meglio intestarselo che subirlo", le parole di Zaia e le indiscrezioni dall'aula

Mario Draghi

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Tutto come previsto, la prima votazione per il Quirinale si è conclusa in un nulla di fatto: una lunga sfilza di schede bianche, il più votato è Paolo Maddalena, avvocato e candidato degli ex grillini. La trattativa infatti sarebbe solo all'inizio. E siamo in alto mare. In questo contesto Matteo Salvini prima del voto ha incontrato Mario Draghi. Cosa si siano detti non è dato sapersi, ma il volto piuttosto serio del leader della Lega fa pensare che la quadra tra i due non sarebbe stata trovata. Stando ad Aldo Cazzullo l'ex ministro non avrebbe alcuna intenzione di far salire al Colle più alto l'ex numero uno della Bce. Non solo, la firma del Corriere della Sera svela che "in Transatlantico si mormora con una certa maligna soddisfazione che i colloqui con Draghi sono andati male, Salvini proprio non lo vuole sul Colle". E così ecco che sarebbero ripartiti i lavori. Lo stesso giorno, dopo Draghi, il numero uno del Carroccio ha visto Enrico Letta. Anche sul faccia a faccia con il segretario del Partito democratico aleggia un mistero: si sarebbero trovati per discutere di lasciare Draghi lì dov'è, a Palazzo Chigi? Come è ovvio, però, le bocche restano cucite.

 

 

Salvini però ha parlato in serata, lasciando intendere, ma è solo un'ipotesi, che le quotazioni di Draghi siano in ribasso. "Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano". Insomma, il leghista pensa ad altri profili alternativi a quello del presidente del Consiglio.

Eppure, Draghi punta apertamente al Colle più alto. Ormai è chiaro.. "Il premier l'ha capita - scrive Marco Antonellis -. Se non tratta con la politica al Quirinale non ci arriva". Un punto lampante, di cui vi davamo conto anche oggi su Libero. E cosa farebbe allora in queste ore il premier, per aprire la trattativa? "Dopo aver incontrato stamattina Salvini si appresta a incontrare Enrico Letta e sta per alzare persino la cornetta per fare una telefonata ad Arcore a Silvio Berlusconi". Già, il Cav se facesse cadere il veto potrebbe anche sbloccare la situazione.

 

 

Ma la corsa dell'ex presidente della Bce ora appare più in salita. "L'incontro di stamani - conferma anche Antonellis - però non è stato affatto risolutivo come i più vorrebbero far credere: sul tavolo è rimasta la candidatura di Nicola Molteni proposto dal leader della Lega per prendere il posto dell’odiata Ministra Lamorgese". Una candidatura avventurosa per Draghi, visto che non andrebbe giù al segretario del Pd: tra poco si vota, troppo rischioso lasciare il Vimanale a un leghista. E così le quotazioni del premier per il Quirinale, come detto, sembrano calare. Eppure... Eppure il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha detto chiaro e tondo: "Se Draghi non tratta con tutti, i franchi tiratori rischiano di fare la differenza". Quasi un monito: se si tratta, forse si può fare. E a tal proposito, a chiudere la giornata, le parole un poco profetiche di Luca Zaia: "Mario Draghi? Meglio intestarselo che subirlo". Il Doge, insomma, si spende in consigli al centrodestra. La partita resta apertissima, in un senso o nell'altro. Tanto che, a tarda serata, si è appreso di un colloquio tra Mario Draghi e i leader di maggioranza (e secondo fonti parlamentari, in aula starebbe avanzando l'ipotesi che porta proprio al premier). Non ci resta che attendere

 

 

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