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Quirinale, ecco i tre nomi del centrodestra: la sorpresa, non c'è la Casellati. "Perché resta fuori"

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C'è la rosa di candidati del centrodestra per il Quirinale: sono Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera. I nomi sono stati ufficializzati da Matteo Salvini, Antonio Tajani e Giorgia Meloni, direttamente da Montecitorio. 

Esclusi, rispetto alle attese, Elisabetta Alberta Casellati e lo stesso Tajani. Il presidente del Senato non c'è "perché vogliamo che le cariche istituzionali siano tenute fuori e abbiano in sé la dignità di essere una possibile scelta". In altre parole, vista la palude che si sta presentando alla Camera, non è da escludere una carta "istituzionale" appunto come quella della Casellati (anche nel caso l'elezione andasse per le lunghe, oltre  il 3 febbraio data delle dimissioni ufficiali del presidente Sergio Mattarella che imporrà, a quel punto o la proroga dello stesso o la sua sostituzione al Quirinale con la seconda carica dello Stato, la Casellati. 

 

Nel caso di Tajani, invece, ha pesato il suo essere numero 2 di Forza Italia, "e volevamo che le nostre proposte non fossero viste come di parte - ha chiosato la Meloni -. Di più, signori, non potevamo fare. Chiederemo alla sinistra un motivo per non votare queste tre personalità e speriamo di trovare disponibilità. Ma lasciatemi aggiungere una cosa: io sono per il presidenzialismo e se votassero gli italiani avremmo il presidente in un giorno"

 

"E' stata una lunga e proficua riunione con un centrodestra compatto, è il nostro tratto distintivo - ha sottolineato Salvini: muoverci all'unisono dall'inizio alla fine di questo percorso". "Vogliamo chiudere in fretta. Non diciamo no pregiudizialmente a nessuno e speriamo che anche gli altri si confrontino nel merito. Non sono candidati di bandiera, sono personalità di altissimo profilo". 

Quelli proposti dal centrodestra, è il commento a caldo di Enrico Letta, segretario del Pd, sono "nomi sicuramente di qualità e li valuteremo senza spirito pregiudiziale". Stessa posizione da parte di Giuseppe Conte, leader del M5s, che però ha sottolineato come nessun partito e nessuna area politico-culturale possa avere un "diritto di prelazione" sull'elezione del Capo dello Stato. "Bene l’apertura al confronto di Letta, dal centrodestra nessun tatticismo. Scegliamo in fretta, il meglio per l’Italia", ha ribadito Salvini. 

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