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Quirinale, i risultati: niente quorum, ma Maddalena e Mattarella in grande risalita. un clamoroso segnale dall'aula

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Seconda fumata nera a Montecitorio, tutto come previsto sul Quirinale. Nel giorno in cui centrodestra e centrosinistra presentano le loro rose di candidati (che molti già giudicano "agnelli sacrificali", al di là delle belle parole e delle aperture di cortesia), mancano ancora accordi e dunque prevalgono le schede bianche, 527, anche se sono ancora meno delle 672 del giorno di debutto (un risultato già al di sotto delle attese). 

 

 

 

 

 

Molto pesante invece il risultato di Sergio Mattarella, la "tentazione bipartisan" di molti parlamentari. Lunedì sera il presidente uscente era fermo a 16 schede, oggi è arrivato a 39. Molti onorevoli mandano indizi ai capi: traduzione, se non trovate una soluzione noi ce l'abbiamo già pronta. Importante anche il "segnale" mandato su Paolo Maddalena: il magistrato candidato di bandiera di Alternativa c'è è salito rispetto alle 32 preferenze del primo giorno, arrivando come Mattarella a quota 39. Secondo i più maliziosi commentatori era quello che volevano i centristi. Vale a dire, trovare altri voti per dimostrare ai grandi partiti che quando verrà il momento di votare "per davvero", Lega, M5s e Pd dovranno tenere conto anche di loro, in quanto decisivi.

 

 

 

 

 

A chiudere la conta di giornata, ci sono Cassinelli (18) di Forza Italia, Renzo Tondo (18) del Gruppo Misto, Ettore Rosato (14) di Italia Viva, Umberto Bossi (12) della Lega. Tutte scelte tra la "testimonianza politica" e il folklore puro: qualcuno ha scritto sulla scheda anche il nome di Nino Frassica o Christian De Sica, oppure dei "sanremesi" Al Bano, Claudio Baglioni ed Enrico Ruggeri, magari a scongiurare che i due eventi, il Festival al via martedì prossimo e l'elezione del Capo dello Stato, non si trovino a essere concomitanti per qualche serata). Ma la partita, quando inizierà, si giocherà su ben altri campi.

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