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Quirinale, prende quota Elisabetta Casellati? La mezza apertura di Renzi, voci sul controblitz: il caos è totale

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"È la seconda carica dello Stato, non ha bisogno di essere candidata": Matteo Salvini l'ha detto e ridetto. Non c'è bisogno di nessun endorsement per Maria Elisabetta Casellati, l'attuale presidente del Senato. Il suo nome, adesso, sta circolando sempre di più all'interno dei palazzi romani. E non è escluso che l'esponente di Forza Italia venga eletta come nuova presidente della Repubblica domani, al quarto scrutinio. Soprattutto se col centrodestra votassero anche i parlamentari di Italia viva. 

 

 

 

Parlando della possibilità di votare la Casellati, infatti, Matteo Renzi è stato piuttosto possibilista: "Nel pomeriggio faremo una dichiarazione ufficiale, vediamo che succede stamattina". Il leader di Iv, poi, ha smentito la voce secondo cui gli sarebbe stato offerto uno scambio di poltrone da parte del centrodestra: Casellati al Quirinale e lui presidente del Senato. "Penso di essere l'uomo politico più antipatico d'Italia, ma anche chi mi odia sa che non faccio mai una battaglia per avere dei posti. Non sono uno che per fare il presidente del Senato dà i propri voti sulla base di uno scambio - ha messo in chiaro Renzi -. Io queste cose non le faccio, piuttosto faccio una battaglia a viso aperto e mi sfracello, ma questa è un'ipotesi che non esiste".

E ancora, l'ex premier ha aggiunto: "Alla quarta votazione, il centrodestra potrebbe vedere se ha la maggioranza sulla Casellati, ricostruendo magari una maggioranza gialloverde. Ma allora il centrosinistra farebbe un controblitz, magari con una maggioranza giallorossa", ha profetizzato.

 

 

 

La candidatura della Casellati non dispiacerebbe nemmeno a una parte del Movimento 5 Stelle, che tra l'altro l'ha già votata come presidente del Senato nel 2018. La compagine grillina, però, è fortemente spaccata al suo interno. Quindi c'è anche chi dice: "Non possiamo votarla, per noi è irricevibile. Sono anni che ci scontriamo con lei, dai voli di Stato ai vitalizi. Con una proposta del genere il Movimento finisce in mille pezzi". Inoltre, il fatto che il nome della presidente del Senato stia diventando sempre più forte sembra mettere con le spalle al muro anche il Pd, che pur di non votarla potrebbe essere disposto a cedere su qualche altro nome. 

 

 

 

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