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Quirinale, bordata di Dagospia a votazioni aperte: "Tutto questo caos? Quando Mattarella e il suo uomo..."

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Prima di giocarsi la carta Draghi per Palazzo Chigi, Sergio Mattarella avrebbe voluto l'ex banchiere come suo successore al Quirinale. Lo rivela Dagospia in una nota: "Una scelta sofferta. L’arrivo a Palazzo Chigi di Draghi bruciava quella che era la prima opzione alla sua successione. L’asso nella manica che aveva tenuto al riparo dai partiti per spianargli la strada verso il Colle”. Pare, inoltre, che per evitare di giocarsi il suo nome durante la crisi di governo di un anno fa, l’uomo ombra del presidente, Ugo Zampetti, si fosse speso per dare vita al Conte ter. Opzione poi fallita.

 

 

 

Alla fine infatti, come sappiamo, il nome dell'ex banchiere si è reso necessario vista la crisi profonda che si stava attraversando. Anche perché Mattarella, come da lui spiegato un anno fa, voleva scongiurare il voto anticipato sia perché si era in piena pandemia sia perché mancava una nuova legge volta a ridisegnare i collegi elettorali dopo la riduzione del numero dei parlamentari.

 

 

 

In ogni caso pare, spiega Dagospia, che i nomi “super partes” dei possibili candidati al Colle, evocati in questi giorni, siano gli stessi che aveva in mente il Capo dello Stato uscente da oltre un anno per garantire stabilità al Paese: Mario Draghi, Giuliano Amato, Marta Cartabia e Sabino Cassese.

 

 

 

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