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Quirinale, 6° scrutinio: 336 voti per Sergio Mattarella. Perché è un avviso di sfratto a tutti i leader

Sergio Mattarella

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I leader progressisti avevano dato indicazione di votare scheda bianca, ma con un’apertura sul nome di Sergio Mattarella. Nome che è stato infilato nell’insalatiera da larga parte del Movimento 5 Stelle e non solo: il sesto scrutinio è terminato con l’ennesima fumata nera, ma con un segnale molto importante da parte di quei grandi elettori che sembrano essere stufi dello stallo romano e fanno capire di essere pronti a rieleggere seriamente l’attuale capo dello Stato.

I voti per Mattarella sono persino troppi - ha scritto Aldo Cazzullo nella sua diretta sul Corriere della Sera - danno all’eventualità della rielezione una coloritura di parte”. Effettivamente sembra esserci una spinta forte sul nome di Mattarella, che con 336 preferenze è arrivato vicino a Elisabetta Casellati, che stamattina si era fermata a 382 (71 voti in meno rispetto a quelli che poteva esprimere il centrodestra unito) pur essendo candidata ufficiale, a differenza di Mattarella. Le schede bianche sono state 105, a seguire Nino Di Matteo con 41 voti e Pier Ferdinando Casini con 9. Gli elettori di centrodestra hanno seguito le indicazioni e si sono astenuti.

Intanto Matteo Salvini sta provando a fare il “queenmaker”, avendo proposto l’elezione di una donna: il nome caldissimo è quello di Elisabetta Belloni, ma il fatto che il leader leghista voglia intestarselo rende non semplice la convergenza su di lei. Anche perché le reazioni a caldo non sono state delle migliori: Forza Italia ha fatto sapere di nutrire “forti perplessità” su due tecnici al Quirinale e a Palazzo Chigi, così come Matteo Renzi non ritiene opportuna l’elezione di chi comanda i servizi segreti. Quest’ultimo è un aspetto non di secondo piano: se anche la Belloni (o la "donna al Quirinale" chiunque essa sia) dovesse naufragare, allora davvero le quotazioni del Mattarella bis potrebbero salire. E il voto dell'aula è un segnale chiaro, chiarissimo a tutti i leader in partita: o domani si trova la quadra alla prima, o lo tsunami-Mattarella (nonostante le resistenze del presidente uscente), la spunterà. Con un bis.

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