Cala il sipario

Quirinale, Sergio Mattarella verso il bis: alle 15 "la resa della politica", i capigruppo in processione dal presidente

A scrutinio cominciato, la settima votazione potrebbe vedere una clamorosa elezione anticipata di Sergio Mattarella. Le proiezioni da Montecitorio parlano di oltre 400 preferenze, ma se dal centrosinistra (che aveva annunciato scheda bianca) ci saranno sufficienti voti per il Capo dello Stato, allora la quota dei 505 necessaria a venire eletto potrebbe essere sfondata. 

 

 

 

 

In ogni caso, è solo questione di ore. Se alla settima sarà ancora fumata nera, i capigruppo dei vari partiti della maggioranza si recheranno al Colle per chiedere formalmente al presidente di rimanere sulla sua poltrona. Non saranno dunque i leader di partito, come accaduto nel 2013 quando l'implorazione fu rivolta a Giorgio Napolitano. Un segnale di sconfitta per chi non è riuscito a trovare la quadra, ma anche un modo per mettere il Capo dello Stato con le spalle al muro. Il messaggio è chiaro: sono i Parlamentari a volere il Mattarella bis, come confermano quinta, sesta e settima votazione con un numero crescente di schede con il nome del presidente. Insomma. una "supplica dal basso". 

 

 

 

La verità, è che senza mettere ufficialmente e formalmente il cappello sulla trattativa, l'accelerazione delle ultime ore è stata impressa dal premier Mario Draghi, che in mattinata ha avuto vari contatti telefonici con tutti i protagonisti della partita, prima di parlare per mezz'ora con lo stesso Mattarella alla cerimonia per la presidenza di Giuliano Amato (un altro quirinabile) alla presidenza della Consulta. Alto segnale della resa totale dei politici e della maggioranza, che per non sfaldarsi ora saranno forse costretti a cedere definitivamente le chiavi del potere al duo a cui si sono affidati mani e piedi, Draghi e Mattarella.