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L'Aria Che Tira, Roberto Castelli preoccupato: "Ora Draghi e Mattarella hanno i pieni poteri, cosa aspettarsi"

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Interviene sul Quirinale anche Roberto Castelli. Lo storico dirigente della Lega Nord ha detto la sua ai microfoni de L'Aria Che Tira, nella puntata andata in onda su La7 lunedì 31 gennaio. "Nel Parlamento si era formato un gruppo fortissimo e maggioritario che aveva un grande interesse: portare la legislatura al 2023". Obiettivo, questo, che a detta del leghista era possibile solo con un candidato: Sergio Mattarella. A Myrta Merlino, Castelli spiega che "l'unico modo era quello di non cambiare nulla, lasciare tutto così". E ci sono riusciti. 

 

 

Ma c'è di più, perché secondo Castelli i leader sapevano bene di questo scopo e "hanno evitato, fatta eccezione per la Casellati, di mandare qualche candidato. Sapevano che sarebbe stato inevitabilmente impallinato". E ancora: "Secondo me però è cambiato tutto: i partiti sono usciti indeboliti e noi non siamo più una repubblica parlamentare". Secondo il leghista "siamo tornati all'antica Roma con due consoli ai quali sono stati affidati i pieni poteri e d'ora in poi faranno quello che vogliono". Mario Draghi compreso.

 

 

D'altronde tutti hanno paura di andare a votare e quindi "trangugeranno tutto". Insomma, quella delineata da Castelli è una situazione preoccupante: "Io temo molto, anche perché non condivido la politica di Draghi e di Mattarella". Il centrodestra? "La leadership di Salvini nella coalizione non è all'ordine del giorno, resterà leader della Lega ma qualcosa sarà comunque da rivedere".

 

 

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