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Giuseppe Conte non è più leader M5s, e ora? Tutto nelle mani di Beppe Grillo: lo scenario, voto su Rousseau

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Giuseppe Conte non è più il presidente del Movimento 5 Stelle. A deciderlo il tribunale di Napoli che, con un'ordinanza che arriva come un fulmine a ciel sereno, sospende due delibere. E non due delibere qualsiasi, ma quelle con cui ad agosto è stato modificato lo statuto del Movimento e l'ex premier è stato eletto leader dei pentastellati. Ora, viene da chiedersi, cosa succede? Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, lo status quo precedente non può essere ripristinato: Vito Crimi non può più essere il reggente, perché nel frattempo il comitato di garanzia si è dimesso. Non solo, perché i nuovi tre membri (di cui uno, Luigi Di Maio, dimissionario) sono incompatibili con il ruolo. Almeno secondo le norme del vecchio statuto. Il risultato è che al momento i grillini si trovano orfani di capo politico e di comitato di garanzia. A questo punto la patata bollente non potrà che passare a Beppe Grillo, ancora garante del Movimento. 

Quasi sicuramente i Cinque Stelle dovranno completare alcuni passaggi obbligatori: prima si dovrà votare per l’organo collegiale a cinque - il comitato direttivo - che era stato approvato dagli iscritti lo scorso febbraio. Il voto potrà tenersi sulla piattaforma Rousseau. Una strada in salita per l'avvocato che ad oggi, con le divisioni interne che stanno prendendo sempre più piede tra i pentastellati, potrebbe dover fronteggiare un comitato direttivo restio a cedergli il passo. Un voto che, comunque vada, potrebbe essere il colpo di grazia per un M5s già malconcio, sempre più in basso nei sondaggi e sempre più lontano dalla sua base di un tempo. Già, come è possibile credere ancora nel Movimento di fronte a una vicenda come questa e dopo tutte le piroette inanellate negli ultimi anni?

Tant'è, per tornare alla vicenda del giorno, secondo il Tribunale, sono ben 81.839 gli iscritti al M5S che sono stati illegittimamente esclusi dalle votazioni del 3 agosto scorso sul nuovo statuto del Movimento. "L'illegittima esclusione dalla platea dei partecipanti all'assemblea del 3 agosto 2021 degli iscritti all'associazione Movimento Cinque Stelle da meno di sei mesi - si legge in uno stralcio dell'ordinanza visionata dall'Adnkronos - ha determinato l'alterazione del quorum assembleare nella deliberazione di modifica del proprio statuto. Da qui la violazione delle disposizioni contenute nello statuto dell'associazione e la successiva sospensione dell'ordinanza. Intanto a rompere il silenzio ci pensa il diretto interessato. "La mia leadership del Movimento 5 stelle si basa ed è fondata sulla profonda condivisione di principi e valori, quindi è un legame politico prima che giuridico", sono le parole di Conte. E ancora: "La mia leadership non dipende dalle carte bollate e lo dico consapevole di essere anche un avvocato".

Dello stesso parere Vito Crimi, che frena: "Il leader è Giuseppe Conte, la nostra comunità ha parlato chiaro. Sono, come sempre, al servizio del M5S e a disposizione per i necessari adempimenti burocratici di questi giorni, che sulla base dell'ordinanza del Tribunale di Napoli, ci porterà a votare nuovamente lo Statuto". 

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