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Otto e Mezzo, Giuseppe Conte pugile suonato: Lilli Gruber lo assedia, 100 difficilissimi secondi per il grillino

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Nel giorno in cui il tribunale di Napoli ha de facto sospeso la sua leadership nel M5s, Giuseppe Conte si ritrovava nel salottino di Lilli Gruber, a Otto e Mezzo su La7. Tempismo perfetto, insomma. E l'ex premier ribadisce quanto detto nel pomeriggio, ossia che la leadership non si decide a carte bollate e che il capo resta lui (anche se, formalmente, ora non lo è più: probabile che si ricorra a un nuovo voto). E al netto della spavalderia, Conte appare un pugile suonato. E i 100 secondi mal contati di video che potete vedere qui in calce lo dimostrano in modo piuttosto lampante.

 

La Gruber, infatti, sente il metaforico odore del sangue e non gli dà tregua. Lo incalza sulla possibilità da lei vista come il demonio che il M5s contiano possa riallearsi con la destra, con i sovranisti. "Creare l'ipotesi gialloverde, che Conte si alleava segretamente con Salvini, è una bella e fantasiosa ricostruzione", si difende il presunto avvocato del popolo che parla di sé in terza persona. E ancora: "L'ho smentita tre, quattro, cinque, sei volte... è l'ottava volta che la smentisco".

 

Ma Lilli la rossa non molla. "Voglio solo capire se ho capito bene: il M5s di Giuseppe Conte che verrà rieletto alla grande presidente del M5s, sarà un movimento che si collocherà nel fronte di centrosinistra". Apriti cielo, Conte non tollera la parola "centrosinistra" e corregge la Gruber: "Progressista, accidenti". E Lilli, sbrigativa: "Nel fronte progressista. E comunque non si alleerà più con la destra". "Guardi...". A quel punto Gruber lo incalza in modo selvaggio: "No... o sì o no". E l'avvocato: "La nostra carta dei valori mi sembra che sia molto distante". "Le sembra o lo è?". "C'è distanza, c'è disatanza. Saremo la forza trainante e propulsiva del fronte di centrosinistra".

Ma il cannoneggiamento è continuo, serratissimo, Conte sempre più in difficoltà. "Sarà contento Enrico Letta...", lo dileggia la conduttrice. L'ex premier sorvola, e riprende: "Ritornando alla fiducia nei confronti del Pd, attenzione: è un discorso personale. Non funziona bene tra forze politiche, funziona tra le persone. Certo che mi fido di Enrico Letta". "E Letta si fida di lei?". Ancora nessuna risposta. "Ma il dialogo col Pd è da declinare nel segno della chiarezza, della reciproca autonomia e riconoscimento", aggiunge Conte. E la Gruber infierisce: "Va bene, ma Enrico Letta si fida di lei?". "Lo ha dichiarato anche, non avrebbe motivi per non fidarsi", risponde (finalmente) un Giuseppe Conte sempre più in affanno.

 

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