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Mario Draghi da Biden: "Cosa vogliono gli italiani". Prima fase, gelo imprevisto

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"In Italia e in Europa le persone vogliono la pace". Una delle prime frasi di Mario Draghi al presidente americano Joe Biden sulla guerra in Ucraina sembra segnare uno smarcamento sulla linea da tenere contro Vladimir Putin. "Siamo insieme nella condanna all'invasione dell'Ucraina e nel porre sanzioni contro la Russia - ha esordito il premier italiano nella sua visita alla Casa Bianca -. E nell'intento di aiutare l'Ucraina come ci sta chiedendo il presidente Zelensky. Ma voglio dirle che in Italia e in Europa adesso le persone vogliono porre fine a questo massacro, a questa violenza, a questa carneficina, e la gente si chiede cosa possiamo fare per portare la pace. Sicuramente dobbiamo utilizzare canali di comunicazione diretti e indiretti. Ma è abbastanza? Cosa altro possiamo fare? La gente vuole pensare alla possibilità di arrivare a un cessate il fuoco e all'inizio di negoziati credibili". Negoziati, dunque, non solo bombe. Una strada che gli Stati Uniti sembrano aver dimenticato, se non addirittura osteggiato, fin dall'inizio del conflitto il 24 febbraio scorso. 

 

 

 

"Lei è un buon amico e grande alleato", lo ha blandito Biden. davanti ai fotografi e ai giornalisti nello Studio Ovale. "Putin pensava di dividerci, ma ci siamo tutti uniti", è l'analisi dell'ex vice di Barack Obama, in quello che sembra quasi un auspicio in un momento in cui in Europa sembra invece cambiare il vento. Non più solo "linea dura" contro il Cremlino e dubbi sulle sanzioni di ferro senza se e senza ma. "Continuiamo ad essere aperti ad una soluzione diplomatica in Ucraina ma non vediamo nessun segnale da parte della Russia che voglia impegnarsi in questo percorso", è la puntualizzazione non a caso di Jen Psaki, portavoce di Biden, rispondendo ad una domanda sugli sforzi di pace rilanciati dal premier italiano.

 

 

 

 

Nell'agenda di Biden e Draghi, non solo Ucraina comunque: "Discuteremo di sicurezza energetica, sicurezza e sicurezza alimentare", ha anticipato il presidente del Consiglio. Significativa la presenza nel vertice ristretto di una personalità che Draghi ben conosce: oltre alla ambasciatrice a Washington Mariangela Zappia, al consigliere diplomatico Luigi Mattiolo, a quello militare il generale Luigi De Leverano e a quello economico Francesco Giavazzi, spiccano per parte americana la segretaria al Tesoro Janet Yellen, che con Draghi ha avuto lunga e proficua collaborazione ai tempi della guida italiana della Bce, la vice segretaria del dipartimento di Stato Wendy Sherman e la consigliera della Casa Bianca per gli affari europei Amanda Sloat. Yellen e Draghi si conoscono e stimano da oltre dieci anni e domani sarà proprio la segretaria al Tesoro Usa a consegnare il premio di 'politico dell'anno' al presidente del Consiglio all'Atlantic Council.

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