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Governo, "qui è un casino". La frase che apre la notte buia: perché può venire giù tutto

Mario Draghi tira dritto: la linea del governo è quella atlantista. Peccato però che all'interno dell'esecutivo non tutti la pensino allo stesso modo. È il caso di Giuseppe Conte che da giorni fa tribolare la maggioranza. Il leader del Movimento 5 Stelle sta facendo vere e proprie barricate all'invio di armi in Ucraina. A tentare di mediare ci pensa, o forse ci prova, Luigi Di Maio. Da sempre il più draghiano dei Cinque Stelle, il ministro degli Esteri non intende rinunciare alla propria poltrona e così, a chi come Galeazzo Bignami di Fratelli d'Italia gli chiede se "sull'Ucraina lei sta con il suo governo o con il suo partito", lui replica: "La posizione del governo sul conflitto è chiara, non cerchiamo l'escalation militare, ma quella diplomatica. La pace è l'obiettivo del governo e di tutte le forze politiche in quest' aula".

 

 

Eppure le tensioni sono sotto gli occhi di tutti, con Conte intenzionato a far pagare un caro prezzo a chi gli ha soffiato la poltrona. In mezzo ancora una volta ci finisce il Movimento. Stando a quanto fatto trapelare dal Fatto Quotidiano, un big avrebbe consigliato: "Giuseppe deve sedersi a un tavolo con Letta e cercare punti di caduta, sulla risoluzione come sull'inceneritore a Roma (previsto dal decreto Aiuti, ndr), altrimenti è un casino". Altrimenti, infatti, il governo cade e a rimetterci saranno ancora i Cinque Stelle.

 

 

Sono loro, oltre alle bordate al premier, a dover fare i conti con sondaggi sempre più bassi. "Noi copriamo il governo, ma se salta tutto, non ci ammazziamo", conferma un pezzo grosso del Pd sottolineando che i dem vantano numeri migliori e per loro un futuro c'è. Chissà se Conte può dire lo stesso dei pentastellati. Al momento l'esecutivo è in attesa della risoluzione del 21 giugno sulle armi. Giorno in cui in Aula potrebbe arrivare il ribaltone.