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Luigi Di Maio, il video che lo affonda: "Paghi centinaia di migliaia di euro"

Luigi Di Maio

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Per Luigi Di Maio era "sacrosanto". Troppi voltagabbana, gente che passa da un partito all'altro: "Chi entra in Parlamento con un gruppo e cambia gruppo o se ne va a casa o paga una multa profumata", diceva il ministro degli Esteri quando era ancora nel Movimento 5 stelle, quando era un duro e puro grillino nel non lontano 2017. Con un bel video postato sul suo profilo Facebook, tuonava: "Non esiste", "rivendico la possibilità di multare con centinaia di migliaia di euro i parlamentari che cambieranno casacca, ma non credo ci saranno nel nostro gruppo. Ma soprattutto i cittadini sappiano che se dovessimo andare al governo inseriremo una norma che impedirà ai parlamentari di continuare a restare in Parlamento quando cambiano gruppo, di qualsiasi gruppo: basta con l'assenza del vincolo di mandato".

 

 

Parole che ora suonano malissimo: "Questa legislatura ha visto 576 voltagabbana, uno ogni tre giorni, e ciò significa che le leggi votate in questi 5 anni sono state votate grazie a quelli che hanno cambiato casacca e si sono venduti al miglior offerente". Quindi ribadiva la necessità della regola del doppio mandato e quella sulle candidature: "Non faremo sconti a nessuno, io stesso mi sottoporrò alle parlamentarie come tutti gli altri".

 

 

Ieri 21 giugno Di Maio ha detto addio ai Cinque Stelle e ha creato Insieme per il futuro. Lo ha potuto fare perché non era riuscito a inserire il vincolo di mandato nella Costituzione. Se lo avesse fatto ora sarebbe stato costretto a dimettersi. Invece, quella, come altre battaglie sue e del Movimento, è caduta nel vuoto. 

 

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