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Mario Draghi, "nessun bis?". Ma a Palazzo... quelle strane voci sul premier

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Le fibrillazioni all'interno della maggioranza tengono il Paese col fiato sospeso. In ballo c'è il Dl Aiuti, su cui è stata messa la fiducia e che deve necessariamente essere votato al Senato entro sabato 16 luglio. In bilico ci sono soprattutto i voti dei 5 Stelle, quelli che finora hanno criticato più di tutti l'azione di governo. Tanto che qualche giorno fa Giuseppe Conte ha avanzato non poche richieste durante un incontro col premier Mario Draghi, con la speranza di ottenere qualche risultato che gli consenta di tenere a bada i più ribelli dei suoi. 

 

 

 

Il presidente del Consiglio si sarebbe detto disponibile a venire incontro ad alcune delle richieste grilline. Da parte sua, quindi, nessuna chiusura. Tuttavia, se la fiducia sul Dl Aiuti non venisse votata al Senato, l'esperienza di Draghi nell'esecutivo potrebbe dirsi conclusa. Nessun bis insomma. Nessun rimpasto o appoggio esterno che tenga. 

 

 

 

In ogni caso, secondo alcuni esponenti del governo - scrive il Messaggero - il no di Draghi a un eventuale bis non sarebbe così deciso e perentorio come sembra. Il premier sarebbe preoccupato non per la possibilità di avere una maggioranza diversa da quella iniziale, ma per il rischio di una maggiore instabilità, dannosa in un momento in cui si devono prendere decisioni importanti. Se il M5s decidesse davvero di uscire, infatti, i numeri alla Camera e al Senato potrebbero creare qualche problema al premier.

 

 

 

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