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Roberto Gualtieri? Toglie i rifiuti dalle strade di Roma solo se ci sono i Maneskin

Sandro Iacometti
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Roma (che deve pure combattere con le fiamme) sommersa dalla monezza e Roberto Gualtieri destinato alla discarica? Macché. Intanto, ha spiegato il suo amico e sodale Nicola Zingaretti, la colpa non è dell'ex ministro dell'Economia diventato sindaco, perché «a Roma non ci sono impianti che trattano il ciclo dei rifiuti e quelli che vediamo per le strade sono figli delle lungaggini della raccolta dovuta al fatto che ora i camion che lì devono portare a trattamento devono girare per tutta Italia». Boh. In ogni caso, il presidente della Regione si è detto «ottimista, perché le scelte che si stanno facendo sono quelle corrette».

 

Nel frattempo dopo l'affondo del Vaticano, che ha definito la Capitale una «giungla urbana», il Codacons sta organizzando una class action per inchiodare il Comune alle sue responsabilità, chiedere il risarcimento dei danni e, soprattutto, sospendere la Tari per almeno seiei mesi, visto che i romani continuano a pagare per un servizio che non viene svolto. Poi c'è Gianni Alemanno.

Ve lo ricordate il sindaco crocefisso perché a Roma, dove pure d'inverno si passeggia con la felpa, non c'erano gli spazzaneve? Ebbene, di fronte a chi difende Gualtieri sostenendo che con il nuovo termovalorizzatore sarà tutto risolto, l'ex primo cittadino si è permesso di far notare che per costruire l'impianto ci vorranno almeno tre anni e nel frattempo «Roma farà la fine di Napoli». Di qui la richiesta urgente di un commissario straordinario.

Nel frattempo, dopo i vari artisti che hanno denunciato il degrado della Capitale (tra cui Gassmann e Gerini), è uscito in prima visione sui social un cortometraggio di Ferzan Ozpetek dal titolo Roma 2022. La sceneggiatura è ridotta all'osso, ma efficace. Il cast inesistente.

Protagonisti del film sono mobili vecchi, scatoloni, elettrodomestici arrugginiti e tantissimi sacchi della spazzatura che formano una montagna al cui interno si possono scorgere alcuni cassonetti di via Ostiense, dove il regista vive e ambientale sue opere. Un disastro? No, ha ragione l'ex segretario del Pd. E la soluzione è a portata di mano. Chi è a Roma oggi si vada a fare un giro nella centralissima zona del Circo Massimo, dove ieri sera si sono esibiti i Maneskin, e vedrà. 

 

Per evitare critiche e polemiche dei cittadini, della stampa e soprattutto dei tanti vip presenti (all'evento è andata persino Angelina Jolie), il sindaco ha schierato ben 70 spazzini e 40 mezzi dell'Ama, che stanno lavorando addirittura da venerdì sera (sia mai che qualcuno si faccia un selfie con l'immondizia dietro) e resteranno operativi finché tutta l'area non sarà tirata a lucido. È lo stesso piano straordinario di pulizia già sperimentato per il concerto di Vasco Rossi. A questo punto, le prossime mosse sono chiare. Basta organizzare un altro po' di concerti sparsi per la Capitale e il problema è risolto.

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