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Meloni, Salvini e Berlusconi? Le 10 balle con cui la sinistra prova a distruggerli

Alberto Busacca
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Putinista, fascista, razzista, anti-europeista, violento e contro i poveri: ecco il centrodestra italiano visto dalla sinistra e dai giornali stranieri (che di fatto prendono per buono quello che racconta la sinistra). Insomma, quest' alleanza Fdi-Lega-Forza Italia, che risulta saldamente in testa in tutti i sondaggi, sembra veramente un'accozzaglia orribile. Le cose, però, non stanno esattamente così. E come spesso accade gli avversari dei progressisti non sono poi così brutti come li dipingono. Ecco, allora, quali sono le dieci principali balle usate in questo primo scorcio di campagna elettorale per provare a fermare il centrodestra...

 

 

 

 

1) Il centrodestra tifa per Putin.
«La caduta di Draghi? Non ho dubbi che all'ambasciata russa si sia festeggiato a caviale». Queste parole, pronunciate da Enrico Letta, sono solo un esempio del messaggio che la sinistra sta disperatamente cercando di far passare: il Pd sta con l'Occidente, il centrodestra sta con la Russia.
Una teoria che non sta in piedi.
Lega e Forza Italia hanno appoggiato tutte le scelte del governo Draghi, e Fdi si è dimostrato da subito uno dei partiti più filo-ucraini e filo-atlantisti.
Al contrario, dubbi sull'invio di armi a Kiev e sull'aumento delle spese militari sono stati sollevati sia dal M5S sia da una parte del Pd.
2) Il centrodestra è fascista.
Un classico di ogni campagna elettorale, già abbondantemente tirato fuori in questi giorni: il centrodestra non può governare perché ancora legato al fascismo. Questa accusa, negli anni, è stata usata contro tutti i nemici della sinistra: da De Gasperi a Craxi, da Fanfani a Berlusconi, da Renzi alla Meloni. Il rischio, però, è che per i dem si riveli un boomerang.
Lo ha spiegato, al Corriere Bologna, la professoressa Giovanna Cosenza, semiologa ed esperta di comunicazione politica: «La chiamata alle armi contro il rischio fascismo? È una strategia nota e già rodata, si costruisce un nemico estremista e si rappresenta un pericolo alle porte, così qualcuno invece di stare a casa si alza e va a votare. Anche se in linea generale questo tipo di strategie sono da evitare, andare così alla contrapposizione significa non essere convinti di poter contare su una proposta interessante per l'elettorato».

 

 

 

 

3) Il centrodestra è contro i poveri.
Altro grande classico. Lunedì scorso, su Repubblica, c'era una paginata dedicata al reddito di cittadinanza. Titolo: «Il reddito che divide». E sotto: «Il sussidio ha limitato la povertà ma la destra lo vuole cancellare». Chiaro, no? I cattivi che vogliono togliere il pane di bocca alle persone in difficoltà. La posizione del centrodestra in realtà è molto chiara. La Meloni, ad esempio, ha spiegato di voler abolire il reddito grillino usando poi le risorse per tagliare il cuneo fiscale: «Non perché vogliamo affamare i poveri ma per aiutare le aziende disposte ad assumere». I più poveri, comunque, non sembrano fidarsi della sinistra. Tra le persone di bassa condizione economica, infatti, Fdi ha il 21,5% e la Lega il 19,7%. Il Pd?
Solo il 10% (Stime Ipsos-Corriere della Sera dell'11 luglio 2022).
4) Il centrodestra non ha classe dirigente.
Un ritornello che viene ripetuto a oltranza. Ma forse chi lo dice dimentica che la coalizione governa 14 regioni contro le 5 del centrosinistra (coi leghisti Luca Zaia e Massimiliano Fedriga saldamente in testa nella classifica del gradimento) e ha centinaia di sindaci. Perché non dovrebbe essere pronta a misurarsi col governo nazionale?
5) Il centrodestra è spaccato.
«Destra, volano gli stracci»: così titolava lunedì Repubblica, raccontando di una coalizione devastata dal conflitto sulla premiership. Certo, tra Fdi, Lega e Forza Italia non sono tutte rose e fiori, ma si tratta comunque di un'alleanza collaudatissima a livello locale e non solo. A sinistra, invece, una coalizione è ancora tutta da costruire. E mettere insieme Letta, Calenda, Renzi, Di Maio e Speranza non sembra così semplice...

 

 

 

 

 

6) Il centrodestra ha fatto cadere Draghi.
Ci hanno provato fin dall'inizio, i dem, a far ricadere la responsabilità della crisi sul centrodestra di governo. Aggiungendo: Lega e Forza Italia pagheranno cara, in termini di consenso, la scelta di scaricare SuperMario. Ecco.
Peccato che i primi sondaggi post-crisi confermino che il centrodestra viaggia stabilmente intorno al 46%, mentre, secondo la rilevazione di Swg per il TgLa7 uscita lunedì, per 59 italiani su 100 i responsabili della fine del governo Draghi sono Conte e i Cinque Stelle.
7) Il centrodestra vuole smontare la Costituzione.
Il Domani, nell'edizione di ieri, titolava: «La vittoria della destra sarebbe una minaccia per la Costituzione». Spiegazione: «L'attuale legge elettorale potrebbe consentire al centrodestra vittorioso di modificare la Carta senza neppure bisogno del referendum». Tre domande: 1) Se vincesse la sinistra non ci sarebbe lo stesso problema? 2) Queste regole non sono state decise anche dalla sinistra? 3) A determinare quanti seggi avrà il centrodestra non sarà proprio quel popolo al quale, secondo la Costituzione, appartiene la sovranità?
8) Col centrodestra sono a rischio i soldi del Pnrr.
L'allarme sulla possibilità di perdere i fondi europei, come scritto da Libero già il 19 luglio, è stato smentito dallo stesso Draghi. Il 22 dicembre 2021, infatti, il premier spiegava: «Abbiamo raggiunto 51 obiettivi. Il governo ha creato le condizioni perché il lavoro sul Pnrr continui indipendentemente da chi ci sarà». Nessun rischio, allora, col prossimo governo. Parola di SuperMario.
9) Il centrodestra è razzista.
Nella campagna elettorale si è già inserito anche il tema immigrazione. Da sinistra accusano: destra xenofoba. Dall'altra parte rispondono coi numeri. Dal primo gennaio al 26 luglio 2022 gli sbarchi sono stati 37.415. Nello stesso periodo del 2019, con Salvini al Viminale, 3.589.
10) Il centrodestra è violento.
Bill Emmott, sulla Stampa di ieri, ha parlato di «legami di Fdi con gruppi di estrema destra che usano la violenza, in particolare contro i migranti». Legami che, però, non risultano da nessuna parte. Anzi, i partiti di centrodestra sono stati spesso vittime di episodi di violenza. L'anarchico Juan Antonio Sorroche Fernandez, ad esempio, è stato da poco condannato a 28 anni di reclusione per due bombe piazzate in una sede della Lega. Di questo, però, solitamente non si parla... 

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