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Carlo Calenda: "Si candida col Pd?", il retroscena sulla Bonino

 Carlo Calenda

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"Emma Bonino ha un partito, che ha fondato, che si chiama +Europa. Quando ieri mi hanno detto che si candidava al Senato, io ho pensato che si candidasse nelle liste del suo partito, non in quelle del Pd, anche perché a me ha detto 'io detesto i dipendenti di sinistra'. Spero sia una notizia finta", attacca Carlo Calenda, ospite di Start, su SkyTg24, nella puntata di oggi 17 agosto. "Come fa la Bonino a candidarsi nella lista proporzionale sotto il Pd? Che vuol dire, che +Europa viene chiusa? Non lo capisco. Immagino sia una totale fake news. Non penso che la Bonino possa aver abbandonato il suo partito per iscriversi al Pd. Dovrebbe chiarirlo".

 

 

In questo senso, prosegue il leader di Azione, "sono contento di fare un confronto con lei, lo abbiamo fatto insieme, per un tratto, un tratto caratterizzato da grande nettezza. Poi a un certo punto non l'ho più capita". E ancora: "Io penso che sia un bene che Bonino sia in Parlamento" ma, sottolinea, "spero Bonino la smetta di insultare, i miei genitori mi hanno insegnato a non rispondere agli insulti, specie quando gli insulti vengono da una signora". 

E rispetto all'accusa che il terzo polo avvantaggerebbe Meloni, Salvini e Berlusconi, ribatte: "Noi favoriamo il centrodestra? Bonino ha preso i voti con Berlusconi, in passato, quindi sarà più preparata di me. Ma questa cosa del voto utile è matematicamente sbagliata, dipende da dove prendi i voti".

 

 

Quindi conclude con una frecciata alla leader di Fratelli d'Italia: "È molto equivoco il rapporto di Giorgia Meloni con il fascismo. Il problema di Meloni è che mandare al governo Meloni vuol dire essere completamente isolati dal punto di vista internazionale. Quello che voglio spiegare alla Meloni è che all’estero non parlano molto di fascismo, ma lo prendono sul serio. E se hai nel logo un simbolo fascista non ti stringono la mano. Meloni stia attenta al disastro che può provocare all’Italia".

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