Il grande manovratore

Quarta Repubblica, Renzi confessa: "Draghi? Se...", cosa può accadere dopo il voto

Riparte Quarta Repubblica, la trasmissione di Nicola Porro in onda su Rete 4, richiamata in servizio prima del previsto per la crisi di governo e le imminenti elezioni, che si terranno il prossimo 25 settembre. Elezioni in cui il centrodestra, e Giorgia Meloni con FdI in particolare, vengono accreditati di un vantaggio siderale. Anche in virtù della frammentazione degli altri schieramenti: il Pd sostanzialmente solo, Azione con Italia Viva e anche il M5s in solitaria.

 

E da Porro, in veste di primo ospite della stagione, ecco Matteo Renzi, leader di quell'Italia Viva che si è alleata con Azione di Carlo Calenda. Si parte dalla crisi energetica, dalle bollette alle stelle e dal prezzo del gas arrivato a picchi insostenibili. "La nostra proposta con Calenda è che ci vuole un tetto europeo al prezzo del gas, nel frattempo dobbiamo tirare fuori 10 miliardi di euro e un diverso ruolo del Gse per avere un prezzo calmierato", spiega l'ex premier.

 

Poi, però, si passa al voto. Alle elezioni del 25 settembre. E Renzi snocciola quelli che, sondaggi alla mano, ad oggi appaiono soltanto dei sogni (i suoi, di sogni). "Io ho fatto un passo indietro - premette il leader di IV -, ma sono contento perché la generosità in politica è un valore raro. E se riportiamo poi Mario Draghi al governo, sono contento", conclude. Già, il sogno di Renzi e Calenda è riportare Mario Draghi al governo. Come, però, non è dato saperlo...