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Mario Draghi "lord protettore" di Giorgia Meloni: la teoria di Rino Formica

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"Mario Draghi lord protettore" di Giorgia Meloni. L'ipotesi è stata avanzata da Rino Formica, a cui le parole del premier a Rimini non sono affatto apparse inosservate. Per lui, infatti, "fra il 22 agosto e il 25, il giorno in cui Draghi ha parlato a Rimini, c’è stato un breve lasso di tempo in cui il sistema politico era in attesa di iniziare la corsa elettorale. Ma Draghi quel giorno, al Meeting di Comunione e liberazione, ha aperto e chiuso la campagna elettorale". I toni dell'ex numero uno della Banca centrale europea erano tutt'altro che forti, nonostante la fine della legislatura. E per Formica, che ha affidato al Domani una sua versione dei fatti, "sotto c’è qualcosa di più importante che prepara una evoluzione generale del quadro politico".

 

 

Ecco allora quello che l'ex ministro ha definito il ruolo del "lord-protettore". Secondo Formica con quel discorso Draghi ha dato il via a una nuova figura giuridica-istituzionale che supera l’assetto costituzionale del paese. Una figura che altro non è se non "chi usa la legge perché egli stesso è la legge, dispone della forza perché egli è la forza, manipola le istituzioni perché è egli stesso le istituzioni, gode della fiducia del potere esteri perché è punto di riferimenti del potere sovranazionale". Tra gli obiettivi, quello di traghettare il Paese fuori dalla crisi. 

 

 

Da qui la conclusione: "Il lord protettore è una nuova figura che entrerà presto in conflitto con le figure di garanzia costituzionale del paese. Vedo all’orizzonte una situazione nella quale il lord protettore diventa incompatibile con la struttura democratica dell’assetto costituzionale del paese, che prevede una Repubblica parlamentare". Sarà vero?

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