Intervista

Matteo Salvini a Libero: "Il Pd tifa caos per lasciarci solo macerie"

Pietro Senaldi

Camicia aperta, qualche chilo perso, buon umore non di circostanza e carezze agli alleati: «Con Silvio e Giorgia non litigheremo per i prossimi dieci anni». È la divisa di Matteo Salvini nel suo infinito tour elettorale, che ieri ha fatto tappa anche a Milano, libreria Rizzoli, pochi metri da piazza Duomo. La sala è piena. Liberismo, federalismo, sovranismo, spirito di servizio e senso delle istituzioni: è il manifesto programmatico della Lega esplicato nel libro dei professori Giuseppe Valditara e Alessandro Amadori, di cui il segretario leghista ha curato la prefazione. Il primo è giurista e quasi ideologo del Carroccio, il secondo è psicologo e sondaggista di fiducia. In serata il Capitano è atteso da due feste della Lega, nel Pavese e a Cinisello Balsamo, hinterland milanese. Però per Libero non si risparmia...

Si è pentito di aver sostenuto il governo Draghi?
«La Lega aveva deciso di rispondere "presente" all'appello del presidente Mattarella dopo i disastri di Pd e 5Stelle, per non consegnare il Pnrr alla sinistra e lasciare solo a Speranza la gestione della pandemia. Di certo se fossimo rimasti all'opposizione ci avremmo guadagnato in termini di voti. Abbiamo però impedito l'approvazione della patrimoniale sulle case degli italiani, lo ius scholae, il ddl Zan, e la cancellazione di molte misure utili ai territori».

Cosa risponde a chi la accusa di aver inguaiato l'Italia per aver ritirato la fiducia al premier?
«Draghi è caduto perché il Movimento 5 Stelle non vuole il termovalorizzatore di Roma, era impossibile continuare».

Tutti sostengono che ci attende un autunno terribile ma questo era prevedibile fin da primavera. Perché il governo non ha lanciato l'allarme ed è andato in guerra e cosa dobbiamo fare oggi per famiglie e imprese?
«Il governo deve subito mettere almeno 30 miliardi per famiglie e imprese: rimandare questa scelta oggi, significa spendere tre volte tanto domani per coprire disoccupazione, cassa integrazione, drammatico impoverimento del Paese».

Perché la sua proposta di mettere mano alla borsa trova resistenze?
«Non vorrei che il Pd- indifferente all'allarme che pure la Lega lancia da mesi - tifi per il caos, così da lasciare le macerie quando il centrodestra sarà al governo».

Il tormentone è che la situazione è così difficile che chiunque vinca le elezioni avrà poco spazio di manovra e dovrà adeguarsi alle ricette Ue: quali saranno le prime mosse della Lega nel governo di centrodestra?
«Priorità: intervento per fermare gli aumenti delle bollette, come peraltro hanno fatto altri Paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna. Nei primi cento giorni bloccheremo la Fornero per fare Quota 41, riattiveremo subito i decreti sicurezza, vareremo la autonomia regionale, imposteremo i primi passi per la Flat Tax. Il tutto senza dimenticare la pace fiscale, ormai non rinviabile. Stanno partendo milioni di buste verdi, dopo due anni tra crisi sanitaria e lockdown rischiano di essere una mazzata letale per famiglie e imprese, che oggi fanno i conti con l'emergenza energetica».

Se la Lega non dovesse risultare il primo partito della coalizione, che ruolo vorrebbe avere nel governo di centrodestra?
«Lo decideranno gli italiani, ma sono certo che il centrodestra vincerà con un grande risultato della Lega. $ una occasione storica per cambiare la storia del Paese e gli italiani non se la faranno sfuggire».

Se il centrodestra vince, o governa osi rivota: è pronto a impegnarsi a non governare più con la sinistra?
«Il governo di unità nazionale è stata una eccezione irripetibile perché irripetibile era la situazione: nessuno poteva immaginare la crisi pandemica».

La sinistra ha già cominciato a dire che c'è un allarme democratico se il centrodestra stravince: teme che il Pd, in caso di sconfitta, non rispetterà il voto degli italiani e operi subito per tornare al potere alzando la tensione pubblica e con trame di palazzo?
«Sì, tutti coloro che ostacolano il cammino del Pd verso il potere vengono accusati delle peggiori nefandezze. Abbiamo la gente dalla nostra parte, è un'occasione straordinaria per cambiare il Paese come ci chiedono gli italiani».

I grillini sono in leggera risalita perché cavalcano il reddito di cittadinanza: lei è favorevole, contrario o lo cambierebbe? Come?
«Così com' è non funziona, va mantenuto solo per chi non può davvero lavorare. Tutto il resto va utilizzato per tagliare le tasse a famiglie e imprese».

Non teme che, aumentando ancora il debito pubblico, poi l'Italia sarebbe sommersa dall'obbligo di pagare interessi altissimi, per di più con i tassi in rialzo, e non si riprenderebbe più?
«L'Italia non si riprende più se, dopo la crisi del Covid, non interviene per arginare il dramma energetico. Confartigianato stima che sono a rischio chiusura 880.000 aziende, i costi in energia e gas per un commerciante sono saliti rispettivamente del 1000% e del 900% negli ultimi 6 anni».

Le bollette schizzano, l'economia è a rischio deindustrializzazione e Paesi nostri alleati produttori di gas, dagli Usa alla Norvegia, si arricchiscono sulle nostre miserie. Cosa possiamo fare per indurli a smettere?
«Serve un intervento europeo per proteggere famiglie e imprese.
Vale anche per le ricadute economiche delle sanzioni alla Russia: l'aggressione all'Ucraina non può restare impunita, ma è necessario che a Bruxelles (come successo con il Covid) pensino a come aiutare chi paga un prezzo troppo alto».

L'Europa balbetta mentre Londra in un giorno, con la regina morta e il premier appena fatto, stanzia 150 miliardi solo per le bollette. Cosa andrebbe fatto?
«Vanno prorogati gli aiuti di Stato fino alla fine del 2023. Anche il presidente della Repubblica sta sollecitando interventi rapidi».

Draghi, dimissionario, pare essersi eclissato: dovrebbe e potrebbe fare di più ora o i partiti lo stanno paralizzando?
«Sono convinto che il presidente Draghi possa e debba accelerare per intervenire contro il caro energia. Contrariamente a quanto sostenuto dal Pd, il governo e il Parlamento sono in carica e operativi».

Lei è accusato di putinismo per aver criticato le sanzioni alla Russia: qual è la posizione ufficiale delle Lega sul fronte ucraino?
«Abbiamo sempre sostenuto l'Ucraina, votando tutti i provvedimenti a favore di Kiev. Mi chiedo, come fanno anche l'Economist e il Fondo monetario internazionale, se a questo punto i sanzionatori non soffrano più dei sanzionati. Ecco perché diciamo: manteniamo pure la linea dura, ma aiutiamo famiglie e imprese che ne soffrono le conseguenze».

Berlusconi si è proposto come mediatore tra Putin e l'Ucraina. Lei lo sostiene e cosa possiamo concedere a Mosca per chiudere la guerra?
«Berlusconi sarebbe uno straordinario ministro degli Esteri e quindi ha tutto il mio sostegno. Come sempre detto, ritengo necessaria un'azione diplomatica con l'Europa protagonista. Ecco perché sono convinto della necessità di non chiudere alcun canale di dialogo. La mia è la stessa posizione, per esempio, di Macron, che nessuno accusa di putinismo».

 

Dalla Libia all'Afghanistan, dalla Siria fino a Kiev, anche gli Stati Uniti da anni non hanno una politica estera lungimirante...
«Se alla Casa Bianca ci fosse ancora Trump, in Italia e non solo ci sarebbero molti meno ultrà pro-Usa. I democratici di Biden sono una sciagura, la fuga dall'Afghanistan ne è l'immagine più devastante».


Quanto è preoccupato dalla bomba immigrati, figlia del sovvertimento dello scenario geopolitico, e cosa bisogna fare?
«Gli sbarchi con me ministro erano scesi alla cifra record di soli diecimila in un anno; ora vanno verso quota centomila. Ho detto tutto. Le frontiere sono un colabrodo, ma dato che si erano rivelati efficaci non vediamo l'ora di rifare i decreti sicurezza per bloccare sbarchi, partenze, morti e dispersi».

Quanto l'ha condizionata in questi anni essere sotto processo per sequestro di persona?
«Vado in aula a testa alta, ma rischio fino a quindici annidi galera per aver difeso l'Italia. Una volta al mese sono ospite nell'aula bunker di Palermo, famosa per i superprocessi di mafia. Ci tornerò il 16 settembre. Le sembra normale?»

Cosa le dice la gente che incontra negli infiniti tour elettorali?
«Lavoro, lavoro, lavoro. La gente è preoccupata, perciò bisogna mettere mano all'allarme energia e proteggere famiglie e imprese».