Scatenati

Giorgia Meloni, fango dagli Usa nel giorno del voto: "Dai tempi del Duce"

Una palata di fango a orologeria su Giorgia Meloni. Dagli Stati Uniti, con tempismo molto poco sospetto, arrivano editoriali feroci nel giorno delle elezioni politiche italiane che sembrano mirare a disegnare scenari apocalittici in caso di vittoria del centrodestra.

"Gli elettori italiani pronti a voltare pagina rispetto all'Europa", sintetizza una corrispondenza da Roma del New York Times.  La leader di Fratelli d'Italia, insomma, potrebbe garantire una discontinuità anche in Europa, ma qui entrano in gioco i punti di vista. La sinistra italiana (che spesso Ispira per così dire i corrispondenti stranieri) usa l'argomento con fini terroristici, fantasticando di assi Roma-Visegrad, patti d'acciaio con Vox e Orban arrivando addirittura a parlare di uscita dell'Italia dall'Ue. 

 

 

 

 

"Con Giorgia Meloni in testa, l'Italia potrebbe avere al potere il primo partito che affonda le sue radici nel naufragio del fascismo", scrive ancora il prestigioso quotidiano americano. Anche il Washington Post dedica un articolo al voto in Italia sottolineando che il Paese si prepara "a rompere il soffitto di cristallo e ad avere il suo primo governo di estrema destra dalla caduta di Mussolini". Un parallelismo che farà la gioia dei cosiddetti "anti-fascisti" di casa nostra e che sembra uscito pari pari dalla propaganda del Pd. "Favorita alla vittoria - prosegue il quotidiano - una coalizione che include due forze di estrema destra, tra cui il partito Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, una figura un tempo marginale che giura di difendere i valori sociali 'tradizionali', chiudere la porta agli immigrati privi di documenti e respingere gli 'oscuri burocrati' di Bruxelles".

 

 

 


Per la Cnn, "l'Italia si appresta a svoltare a destra" con una "madre romana di 45 anni che ha fatto campagna sotto lo slogan 'Dio, patria e famiglia' destinata alla vittoria". Meloni, sottolinea la all news sul sito, "guida un partito la cui agenda è improntata all'euroscetticismo, alle politiche anti-immigrazione e ad un indebolimento dei diritti Lgbtq e sull'aborto". Peccato che su quest'ultimo punto, ad esempio, la Meloni abbia più volte negato la volontà di intervenire dal punto di vis legislativo. E nessuna parola sullo spiccato atlantismo di FdI, che ha attirato sulla Meloni i giudizi negativi del Cremlino.