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Giorgia Meloni e servizi segreti: le indiscrezioni dal cuore dello Stato

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Tante le caselle da completare. Oltre ai principali ministeri, manca l'ufficializzazione della delega ai Servizi segreti. Il governo di centrodestra, con Giorgia Meloni premier in pectore, avrebbe optato inizialmente per Adolfo Urso. Il presidente uscente del Copasir sarebbe poi stato archiviato. Il motivo? Si vocifera che la leader di Fratelli d'Italia voglia tenersi per sé la delega, almeno in una prima fase. Urso non a caso sarebbe destinato al ministero della Difesa. 

 

 

 

Nonostante tutto sono ancora diverse le poltrone da piazzare. Per quella del ministero dello Sviluppo economico si pensa al leghista Giancarlo Giorgetti, ministro uscente dello Sviluppo economico. La Meloni infatti non intende cedere entrambi i ministeri economici (Mise e Mef) agli alleati. Così se un ministero passa alla Lega, gli azzurri non possono far affidamento sul Mise. L'unica alternativa - riporta Il Giornale - è quella di spostare Giorgetti a un altro ministero e piazzare un esponente di Fratelli d'Italia alla guida del ministero delle Finanze. In caso contrario ci sarebbe un posto per Guido Crosetto: il fedelissimo della Meloni, nonché co-fondatore di FdI potrebbe essere ripagato con il ministero dello Sviluppo economico.

 

 

 

 

Diverso il discorso sul ministero della Giustizia, la cui trattativa non è esclusa. Da tempo si accosta al Guardasigilli il nome di Carlo Nordio, anche se Sergio Mattarella un magistrato alla Giustizia non lo vede di buon occhio. Da qui l'idea di testare profili politici: Francesco Paolo Sisto ed Elisabetta Casellati. E chissà che la quadra non verrà raggiunta proprio oggi, con l'incontro riappacificatore tra Berlusconi e la Meloni.

 

 

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