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Fazzolari si scaglia contro Calenda: "Gran chiacchierone, attendiamo il genio"

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La contro-manovra annunciata da Carlo Calenda per rispondere alla manovra presentata da Giorgia Meloni ieri in conferenza stampa ha suscitato la reazione del governo. Calenda dopo aver criticato la legge di Bilancio dell'esecutivo di centrodestra di fatto ha voluto fare come al solito il "maestrino" dando lezioni alla Meloni. Ma da Fratelli d'Italia arriva una risposta durissima.

 

E a darla è l sottosegretario con delega all’attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari: "Calenda è un grande chiacchierone, dice che non siamo pronti, ma la legge di bilancio passa per il Parlamento. Calenda è stato eletto e proporrà i suoi emendamenti. Ogni emendamento serio noi lo prenderemo in considerazione. Se Calenda ha una idea geniale sarà accolta e messa in legge di bilancio. Purtroppo finora idee geniali da Calenda non ci sono arrivata, scarseggiano ma siamo fiduciosi". A criticare la manovra è stato anche Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.

 

E anche al numero uno degli industriali, Fazzolari risponde così: "Abbiamo una situazione nella quale in tutta Europa gran parte delle risorse vengono prese dalla voce 'energia' e su questa c’è un enorme punto interrogativo perché nessuno sa cosa accadrà da qui a marzo. Fare un piano sull’energia che copra tutto il 2023 semplicemente non è serio. Non sappiamo a marzo se avremo una situazione molto peggiore di come abbiamo adesso o si sarà tranquillizzata, e non abbiamo idea di quale sarà il prezzo dell’energia, del carburante, del gas e nemmeno quali saranno le misure che prenderà l’Ue. Chiunque oggi si metta a fare oggi un piano che copra tutto il 2023, con una situazione che ci costa 5 miliardi al mese e incertezza mese su mese semplicemente non sta facendo una cosa seria. Bonomi è ai vertici di Confindustria, e un qualunque imprenditore in una fase di tale incertezza non avrebbe sicuramente la faccia di dire che sa quale sarà esattamente l’andamento per tutto il 2023. Non credo lo posso pretendere lo faccia lo Stato".  Insomma il governo va per la sua strada.
 

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