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Lollobrigida, il piano per il Made in Italy: no ai cibi sintetici e tutela della tradizione

Francesco Lollobrigida
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Pubblichiamo uno stralcio dell'audizione del ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida alle commissioni competenti di Senato e Camera.

 

Il governo Meloni ha voluto dare un segnale chiaro della propria volontà di riconsegnare al settore il ruolo da protagonista che gli spetta, anche con il cambio di denominazione del dicastero che ho l'onore di guidare. L'idea alla base di questa scelta è quella di traghettare il mondo agricolo in un sistema di valori e maggiori tutele, che trova nel concetto di sovranità alimentare l'affermazione del made in Italy agroalimentare, delle tradizioni, delle produzioni e dei nostri territori rurali, con una forte identità e un rinnovato protagonismo.
È fondamentale che i produttori italiani siano attori principali del percorso che vogliamo affrontare. Sono gli agricoltori, infatti, i custodi del nostro territorio e dell'immenso patrimonio agroalimentare e forestale del nostro Paese. Sono loro, tuttavia, tra quelli che maggiormente hanno retto l'impatto dell'emergenza sanitaria, a subire le maggiori conseguenze della crisi energetica e del conflitto russo ucraino, insieme agli effetti legati ai cambiamenti climatici, che hanno portato i costi di produzione a livelli insostenibili. Il caro energia e l'inflazione di questi ultimi mesi sta portando ad assottigliare sempre di più i margini di redditività delle imprese, in particolare nel settore agroalimentare. Questa emergenza induce tutti noi a riconoscere che la produzione di cibi sani e di qualità insieme alla capacità di approvvigionamento delle materie prime agricole sono le priorità del Paese, che ci impongono precisi obiettivi strategici in termini quantitativi e qualitativi e di equità dei prezzi che non dovrebbero mai scendere al di sotto dei costi di produzione. Non si tratta solo di una questione economica, ne va della sicurezza del Paese.
Gli approvvigionamenti di cibo sono fondamentali anche per garantire la pace sociale.
Ho già avuto modo di illustrare alle Camere che il concetto di sovranità alimentare, non sia altro che il diritto di una nazione di scegliere e difendere il proprio sistema alimentare e decidere il proprio modello produttivo, in alternativa all'omologazione alimentare globale e al cibo sintetico. Il governo è fermamente contrario al cibo artificiale e in questo senso si sono espressi sinora moltissimi Consigli regionali e comunali.

 


MODELLO ITALIANO

Il nostro è un modello di produzione che mette al centro i prodotti di qualità, la stagionalità, le filiere corte e la centralità dell'agricoltore e delle aree rurali in cui opera. Sono tutti fattori che garantiscono cibo sano, a un prezzo accessibile all'interno di un sistema produttivo in grado di assicurare costantemente un elevato livello di sostenibilità ambientale.
La sovranità alimentare garantisce da un lato il produttore ed il collegamento al rispetto alla capacità di produrre e dall'altro il consumatore finale con la garanzia di cibo disponibile per tutti e di qualità.
La dieta mediterranea e i suoi prodotti d'eccellenza vanno difesi valorizzando la loro storia, le tradizioni e i valori culturali che trasmettono da secoli. Per questo motivo, nell'ambito della legge di bilancio, abbiamo previsto specifiche risorse per l'istituzione di un Fondo dedicato alla sovranità alimentare. La missione di questo dicastero è quella di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari. A tal proposito vorrei sottolineare l'impegno profuso dal presidente Giorgia Meloni in ambito G20, contribuendo a facilitare il negoziato sul grano, che ha raccolto il sostegno di tutti i leader. Per questo motivo, ho proposto di istituire, sempre con legge di bilancio, un ulteriore fondo destinato all'acquisito di beni alimentari di prima necessità per i soggetti economicamente fragili.
L'omologazione alimentare, il cibo sintetico, sistemi di etichettatura fuorvianti, i numerosi tentativi di imitazione, se non addirittura di contraffazione del cibo di qualità sono alcune delle minacce più ricorrenti. L'Italia deve rimanere presidio di eccellenza e di sostenibilità, difendendo con convinzione i principi della dieta mediterranea e mantenendo intatta la grande varietà qualitativa e produttiva che ci contraddistingue nel mondo. Da questo punto di vista dobbiamo promuovere un vero cambio di mentalità a livello europeo: dobbiamo promuovere la consapevolezza dell'utilità di una produzione di qualità che rappresenta uno degli elementi culturali del nostro continente, oltre che garanzia di crescita economica nel rispetto della salute e della sostenibilità ambientale.
La difesa dei prodotti europei di eccellenza vede ovviamente primeggiare la produzione italiana ed è ogginecessaria un'azione sinergica con le altre nazioni europee finalizzata a fare fronte comune rispetto a chi considera questo valore un fatto secondario. È proprio per questo motivo, che l'Italia continua a contestare quei sistemi di etichettatura- primo fra tutti il Nutriscore - che mirano a condizionare il consumatore nelle sue scelte, piuttosto che garantirgli una ampia e trasparente informazione, che può essere garantita da altri strumenti che contribuiremo a promuovere. La notizia pervenuta di recente sull'aggiornamento da parte della Commissione Ue di questo progetto, che tornerà ad essere esaminato non prima del 2024, deve essere colta con favore perché deriva dall'intensa attività svolta dal Parlamento, dal mondo produttivo italiano e con fermezza dal governo SCELTE CONSAPEVOLI Vogliamo che i cittadini siano sempre nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli, attraverso informazioni trasparenti in etichetta, complete anche di indicazioni chiare sull'origine delle materie prime degli alimenti. Per questo motivo - nelle more dell'adozione del nuovo regolamento europeo in materia di etichettatura degli alimenti - intendiamo prorogare, oltre il 31 dicembre 2022, il regime sperimentale italiano che obbliga l'indicazione in etichetta della provenienza della materia prima per pasta, pomodoro, carni suine trasformate, latte e prodotti lattiero-caseari.
Anche nell'ambito della revisione dei regolamenti del sistema Dop e Igp intendiamo affermare in Europa una visione strategica che ha come capofila l'Italia. Siamo il Paese europeo che vanta il maggior numero di indicazioni geografiche: 845 Dop, Igp e Stg. Si tratta di cibi e vini essenziali in termini di valorizzazione delle risorse umane e della biodiversità dei territori che fa dei prodotti a indicazione geografica del nostro Paese un unicum nel panorama comunitario e globale. Oggi è ancora più evidente la necessità di rafforzare il sistema delle tutele, sia sul mercato comunitario (prosek e aceto balsamico), sia sul mercato globale, tramite un potenziamento delle clausole di reciprocità per assicurare la difesa della qualità anche per i prodotti provenienti dall'estero. Per questa via, potremo assicurare alle imprese del tessuto agroalimentare nazionale maggiori livelli di competitività e una più equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produttiva, dall'agricoltore al consumatore finale, passando per la trasformazione industriale. Dobbiamo inoltre rafforzare le attività di ricerca e sperimentazione sul tema della qualità del cibo e del cibo artificiale. A tal proposito, ritengo degna di nota l'iniziativa del Crea di realizzare un laboratorio dedicato alla "genomica, metabolica nutrizionale e degli alimenti". Il governo è fermamente contrario al cibo artificiale, sintetizzato in laboratorio. Come ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste è mia intenzione quella di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni, che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo. Il nostro Paese sarà in prima linea per difendere il cibo naturale, che è uno dei punti di forza del made in Italy.

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