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Prima della Scala, "non fate entrare la Meloni": chi non vuole il premier

Hoara Borselli
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Tutto pronto per il consueto ed attesissimo evento che questa sera a Milano vedrà sfilare le massime cariche dello Stato, della Regione e della città: la Prima della Scala.L'opera scelta per inaugurare la stagione sarà un'opera russa, Boris Godunov, diretta dal maestro Riccardo Chailly, con la regia di Kasper Holten. Non mancherà sul Palco reale il Capo dello Stato,Sergio Mattarella, accolto un anno fa dalla standing ovation del pubblico in sala con richieste di "bis", per convincerlo a restare al Quirinale per il secondo mandato. Il pubblico è stato accontentato. Al fianco di Mattarella siederanno la figlia Laura e il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

 

Attesi il presidente del Senato Ignazio La Russa, la vicepresidente della Corte Costituzionale Daria De Pretis, il presidente della Regione Attilio Fontana, il sindaco e presidente della Fondazione Giuseppe Sala, il prefetto Renato Saccone ed il segretario della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti. A voi non sembra manchi qualcuno sul Palco reale?
Ve lo diciamo noi: il premier Giorgia Meloni. A lei spetterebbe quella seduta. Ma c'è chi non la vuole, addirittura qualcuno ha parlato di un posto in seconda fila.

 

PUNIZIONE
Stanno pensando di metterla in punizione, non è degna dello scranno di lusso. Ma chi è che non la vuole? La Cub (Confederazione unitaria di base), cioè i sindacati dei lavoratori della Scala. Sapete cosa hanno fatto? Hanno lanciato una petizione sulla piattaforma online change.org contro la presenza del premier Meloni alla Prima. Titolo? «Cara Giorgia alla Scala non sei benvenuta». E così continua: «Abbiamo appreso dalle agenzie stampa che la signora Giorgia Meloni, capo del governo, il 7 Dicembre, Sant' Ambrogio, sarà alla Scala per la Prima della stagione operistica. Come lavoratori del Teatro desideriamo comunicare alla signora Meloni,al pubblico scaligero ed italiano, che la signora non è benvenuta!».
Raggiunto telefonicamente il segretario della sezione spettacolo della Cub, Giuseppe Fiorito, gli ho chiesto il perché non ritenesse degna la presenza del premier all'evento. Vi riporto le sue testuali parole: «La Signora ha un certo pedigree, è cresciuta alla Garbatella, è cresciuta con l'humus del fascismo, la sua formazione politica arriva del Fronte della Gioventù che ha tra le sue fila la figlia di Pino Rauti, noto esponente italiano del fascismo stragista, nonché segretario Msi.

 


Lei a Milano non è benvenuta, non la vogliamo. Questa città è Medaglia d'oro della Resistenza, del 25 Aprile, della strage fascista di Piazza Fontana». Mi sarei potuta fermare a quel «è nata alla Garbatella», e non aggiungere altro perché sarebbe inutile di fronte a tanta ignoranza e a così evidente razzismo. La periferia romana che diventa stimma di vergogna imperdonabile rende inutile qualunque commento. Però voglio soffermarmi su quell'altra colpa: l'essere uscita da una organizzazione politica giovanile. Di questo si parla,a prescindere che si chiami Fronte della Gioventù o Fgci. I signori del sindacato probabilmente non sanno che le organizzazioni giovanili erano scuole dove si formavano le classi dirigenti della politica. I ragazzi studiavano, imparavano ed esercitavano il loro formidabile potenziale di lotta.


Tutti i partiti avevano un'organizzazione giovanile. L'idea era che la politica fosse una passione. Ed anche una professione che richiedeva persone preparate. In gergo si chiamavano "quadri" ed erano lo scheletro di ogni partito, garantivano rapporto col popolo e competenza. Difficile trovare nei partiti un deputato o un senatore che non avesse iniziato la gavetta a 14 anni.Perché mi colpisce l'odio per il Fronte della Gioventù? Perché non è - come magari loro credono - un banale odio antifascista. È l'odio per la politica. È l'amore per il "qualunque" che si contrappone alla " personalità", all'eccellenza. È l'essenza del vero populismo e qualunquismo. Cari sindacalisti della Cub, volete purgare Giorgia? Lo sapete che state attuando un metodo fascista? Riflettete.

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