Strano

Meloni minacciata di morte? E Saviano... l'ultima inquietante vergogna

Alessandro Gonzato

Scusate: ma Saviano non ha detto niente? E la Jebreal? Neanche una parola sulle minacce di morte a Meloni e figlia? Un secondo... La Murgia: ha parlato la Murgia? Oh: vuoi che la Schlein non abbia espresso solidarietà? Dai: una frase di circostanza, un tweet di circostanza e via, due righe alle agenzie... No. Nulla. Non l'ha fatto nessuno di loro. Non risulta. Non da parte di mister Gomorra che in altri casi sarebbe stato in prima fila. Non dall'italo-palestinese-israeliana Rula che anzi ha di nuovo accusato Libero di razzismo perché seguiamo la vicenda Soumahoro (sai la novità, direte) e poi, senza vergogna, se n'è uscita così: «Meloni ha ispirato un'ondata di minacce e attacchi di estrema destra contro giornalisti e critici». Speravamo di aver letto male.

 

 

 

Silenzio anche dalla scrittrice turbo-Dem-femminista che lotta per uniformare le desinenze (il famigerato schwa finale, la "e" capovolta per capirci), e pure da Elly candidata alla segreteria del Pd orgogliosamente bisessuale e nemica delle discriminazioni vere e presunte. Da parte del Pd, da Laura Boldrini a Deborah Serracchiani, e tra i renziani Elena Maria Boschi, va detto che la condanna c'è stata, e non sono state le uniche. Parole di fuoco sono giunte dal presidente dell'Osservatorio "Annidi Piombo", Potito Perruggini, per il quale «non è sufficiente» che la zucca vuota sia stata identificata. «Era il 7 settembre quando Giuseppe Conte, ospite di RaiNews, disse testualmente con riferimento alla modifica del reddito di cittadinanza proposto dalla Meloni: "Vuole la guerra civile". Il leader dei 5 Stelle», continua Perruggini, «sta vendendo la stabilità del Paese per fini elettorali. Cavalcare in questa maniera il disagio sociale è quantomeno da irresponsabili. È fondamentale spegnere sul nascere ogni focolaio. Le responsabilità dei "cattivi maestri" sono state di gran lunga superiori rispetto agli esecutori dei delitti, che si sono dimostrati essere spesso veri e propri squilibrati e disperati facilmente manovrabili. Siamo stanchi», ha concluso Peruggini, «di piangere su eventi che possono essere prevenuti».

 

 

 

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, oltre alla «vicinanza alla famiglia» del premier, ha evidenziato «l'importanza di un fronte comune contro chi alimenta un pericolosissimo clima d'odio e violenza», e «la necessità di profondere il massimo impegno perché il confronto politico, pur nella differenza delle posizioni, rimanga saldamente ancorato al rispetto reciproco. Ringrazio la polizia postale che in poche ore è riuscita a individuare l'autore del vile gesto». Il collega all'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso «disgusto», «ancora di più per il coinvolgimento della piccola Ginevra». Il titolare dei Trasporti, Matteo Salvini, si è augurato «ferma condanna» da parte di tutti. Per il ministro degli Esteri, Antonio Taja ni, l'attacco alla Meloni e alla figlia è «molto preoccupante», ma, ha aggiunto, «se qualcuno pensa di condizionare con la violenza l'azione di questo governo si sbaglia di grosso». Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato che «da mesi c'è chi alimenta questo clima», e che «si trovano sempre squilibrati pronti a farsi influenzare da cattivi maestri privi di scrupoli». Per Fratelli d'Italia i grillini «fomentano l'odio». Il vicepresidente dei 5Stelle alla Camera, Vittoria Baldin, ha accusato a sua volta il centrodestra (e Fdi) di «ingenerare ulteriore odio» per fermare il partito. Inutile commentare.