Salvini, la replica al giovane che lo insulta: "Dito medio? No, guardate qui"
In assenza di polemiche, la polemica si crea. Sembra questo il mantra dei giornalisti progressisti che, per evitare di parlare degli argomenti che imbarazzano la sinistra che non sono pochi - si divertono ad ironizzare su un dito medio. Se poi questo gesto è stato immortalato in una foto che ritrae il ministro Matteo Salvini, protagonista, il gioco è fatto. E non importa se il contesto non è proprio una scenetta ludica su cui ironizzare o scherzare visto che si parla di un tema piuttosto serio, la donazione del sangue.
C'è Salvini di mezzo, in barba alla salute! La donazione è un gesto che sta profondamente a cuore al ministro delle Infrastrutture da non averne mai fatto mistero, anzi, ha sempre cercato di sfruttare la sua visibilità social per sensibilizzare più persone possibili alla causa. Raggiunto telefonicamente ci ha detto che è dall’età di 18 anni che si reca all’Avis e puntualmente dona, come ha sempre fatto il padre. Ma cosa è accaduto per scatenare l’ironia social? Matteo Salvini posta una foto sul suo profilo Instagram dove viene ritratto circondato da medici e donatori, dopo essersi fatto prelevare il sangue. Il leader leghista è totalmente ignaro della presenza, in quello scatto, di un giovane con il camice, mani congiunte e dito medio puntato verso il basso. Non sappiamo se sia un gesto voluto o una posa abituale del giovane, fatto sta che Salvini non si era accorto di quel dettaglio, scoperto solo in seguito allo scoppio della polemica. «Io le garantisco», ci confida, «che non mi ero minimamente accorto di quel dito nella foto anche perché sono io ad averla postata in rete. Ho scoperto quello che stava accadendo leggendo il comunicato del Presidente di Avis, Sergio Casartelli, quando citala Lucarelli e tutti quelli che hanno fatto ironia su di me. La giornalista del Domani non si è lasciata sfuggire la ghiotta occasione per poter dire la sua e, felice come una pasqua, si è affrettata a lasciare un commento sotto la foto: «Ti Amo». Una dichiarazione d’amore rivolta al giovane che ha fatto una cosa talmente goduriosa da scatenarle un’emozione incontenibile. Mica solo lei si è divertita. Il Fatto Quotidiano poteva non accodarsi alla ridicola polemica? No. Ha voluto ricordare che Salvini è un attivatore seriale di dito medio.
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SOLITI BURLONI Già una volta, si affretta a scrivere un’educata signorina che occupava il posto in aereo accanto al Ministro, lanciò in rete una foto diventata virale dove compiaciuta mostrava al mondo quel dito alzato, approfittando del fatto che Salvini stesse dormendo. Torniamo seri. Al netto del fatto che ancora non sappiamo se il ragazzo nella foto abbia consapevolmente fatto quel gesto o sia stata una posa casuale, abbiamo chiesto a Matteo Salvini un pensiero rispetto all’accaduto: «Anche se l’avesse fatto volutamente, e spero comunque di no, sinceramente non mi interessa. Ritengo che non debba essere preso alcun provvedimento verso quel ragazzo. Una caduta di stile chiamiamola così. La cosa veramenteimportante è cheio ho donatoilmio sangue, cheafebbraio ci tonerò e sinceramentele polemiche lelascio a chi si diverte. Anzi», ha aggiunto, «mi sento di ringraziare chi ha sollevato queste polemiche perché magari invogliano dieci persone che non sanno che si può donare il sangue, a farlo».
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SENSIBILIZZAZIONE Il mio unico obiettivo, quando pubblico una foto mentre dono il sangue è quello di sensibilizzare più persone possibili a seguire il mio esempio. Chi preferisce guardare il dito - non a caso - , e non la luna, liberissimo di farlo. Il Presidente di Avis ha preso unaposizione diversa dalla mia. Ha definito quel gesto inqualificabile e sinceramente lo capisco dal momento che per l’immagine di Avis, una cosa del genere non è molto bella. Uno va a donare il sangue e un operatore sanitario fa il dito medio rivolto ad un donatore. È un danno d’immagine che Avis non merita.Già ci sono purtroppo leggende metropolitane rispetto al fatto che l’Avis venda il sangue, che c’è dietro un business, una speculazione. Se poi ci mettiamo anche che le persone sono reticenti a donare a causa del Covid, capisce che una polemica del genere non aiuta. Io», prosegue il capo del Carroccio, «non mi stancherò mai di dire che donare il sangue è un gesto nobile, gratuito, volontario, salva la vita alle persone. Anzi , le anticipo questo: siccome prima del Covid già si facevano le raccolte mobili, come Ministro dei Trasporti nel 2023 con Avis su Roma, organizzerò una raccolta sangue con un mezzo mobile, al Ministero. La nostra risposta a queste polemiche sarà la raccolta in loco. Tra Ferrovie dello Stato e Mit siamo già più di mille persone, più tutti coloro che avranno voglia di farlo». Concludiamo con le parole del presidente Casartelli che risuonano come speranza a margine di una triste polemica: «Tutti coloro che si sono consumati alla vicenda saranno altrettanto puntuali nel consumare un po’ del loro sangue?».