La teoria di Sallusti

Meloni, Mattarella e Sanremo: cosa fa girare i santissimi alla sinistra

Alessandro Sallusti

Lo so bene che un giornale controcorrente come il nostro dovrebbe staccarsi dal coro di consenso per quello che è accaduto martedì sera a Sanremo dove per la prima volta nella storia italica un Presidente della Repubblica ha assistito in presenza al Festival. Confesso, non ce la faccio. Abbiamo visto per la prima volta Sergio Mattarella emozionarsi e soprattutto sorridere, qualcuno sostiene di averlo visto anche ridere ma non ci sono prove documentali.

 

 

 

Sì, abbiamo scoperto che Mattarella, altrimenti detto la Sfinge del Quirinale, sa sorridere, una notizia coi fiocchi. E che dire di Gianni Morandi, dico il Gianni quello di “fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” cantare l’Inno di Mameli? Pure Benigni, giullare di immenso talento a noi non particolarmente simpatico, è stato per una volta nei binari della correttezza politica. Va bè, già me lo sento: cosa c’entra tutto questo con il festival della canzone italiana? Niente, ovvio, ma ieri sera la Rai ha messo in scena, lo so non senza retorica come in tutte le messe cantate, l’Italia che forse non è ma che ci piacerebbe fosse. Qualcuno obietterà: Mattarella, Benigni e il richiamo alla Costituzione che ha spazzato via il fascismo è uno spot alla sinistra. No, è uno spot dell’Italia pop, quella che mischia generi e talenti - Mattarella, Anna Oxa e Chiara Ferragni- che poi è la cosa che meglio ci definisce e ci riesce. Con una guerra sull’orlo di diventare mondiale, con alle porte la tragedia di uno dei terremoti più devastanti della storia, noi si canta ma sotto l’egida del Presidente della Repubblica ed evocando la Costituzione. Geniale, siamo l’Italia. Insomma, “l’Italia s’è desta” pop e lo fa, non saprei dire quanto casualmente, con un governo di destra che immaginiamo avrebbe anche potuto, sia pure da dietro le quinte, ostacolare tutto ciò.

 

 

 

 

Non c’è traccia che l’abbia provato a fare e mi piace pensare che sia successo non a caso ma perché anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a suo modo pop e quindi fuori dagli schemi. E poi vuoi mettere:musica e politica unite da un nome, Fratelli d’Italia, che a sei giorni da un importante appuntamento elettorale e con ciò che evoca, quello sì fa girare i santissimi alla sinistra. Non è poco.