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Cutro? La sinistra dovrebbe tacere, ha tollerato violenza e morti

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Iuri Maria Prado
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Quando governavano con l’avvocato professor Giuseppe Conte, quello che «Non possiamo tollerare che arrivano i clandestini positivi e poi vadino in giro liberamente», le sinistre umanitarie e dei diritti non si preoccupavano troppo dei decreti sicurezza, le normative di cui parlavano male giusto perché erano approvate da una maggioranza che non era la loro. 

E anzi quei famigerati provvedimenti, quelli di cui il Commendator Strafalcion de’ Strafalcioni menava vanto facendosi fotografare sorridente accanto al ministro che poi avrebbe fatto mandare a processo, la sinistra se li manteneva in purezza per un annetto buono, evidentemente sopportando e facendo sopportare ai migranti la pretesa inciviltà di quel sistema: perché altrettanto evidentemente la permanenza al governo, allora, valeva bene la barbarie di cui invece questi democraticoni strillano ora che sono all’opposizione. 

 

La realtà è che la sinistra non ha le carte in regola, manco una in tutto il mazzo, nemmeno per aprir bocca sull’immigrazione e sui dispositivi che via via sono stati adottati per gestirla. Non ne son morti in mare più con la destra che con la sinistra. Le piantagioni schiaviste del meridione hanno lavorato allo stesso ritmo e con le medesime pratiche negriere anche sotto l’imperio delle sensibilità progressiste. Il comfort delle residenze dei migranti, baracche di lamiera e fogne a cielo aperto, non è un’involuzione di maltrattamento durante la parentesi sovranista, ma la costante indisturbata nel corso delle meglio legislature arcobalen-piazzaiole. Devono stare zitti. E vergognarsi.

 

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