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Utero in affitto, Sallusti: puoi comprare un bimbo nero, ma non dire che lo è

Alessandro Sallusti
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Da una parte è possibile oggi ordinare bambini scegliendo su un catalogo la tonalità della pelle, dall’altra si riscrivono i libri della regina del genere giallo, Agatha Christie, per non urtare le sensibilità politicamente corrette. A quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa, la Christie originale viene infatti messa al bando, rivela il quotidiano londinese The Telegraph, e una commissione di esperti sta tagliando dai suoi capolavori riferimenti all’etnia dei protagonisti, al fisico, la descrizione di un personaggio come “nero”, “ebreo” o “zingaro”, frasi tipo “di marmo nero” o “carattere indiano”. Sono stati inoltre rimossi termini come “orientale” e “nativi”.

Le due cose - i bambini in catalogo e le censure alla Christie - apparentemente non stanno insieme: o vale tutto perché morale ed etica sono passate di moda (ammesso ma non concesso che quei libri siano immorali) oppure non si capisce perché solo alcune cose sarebbero offensive per l’umanità e altre no, soprattutto non si capisce perché non si debba poter dire “bambino di razza indiana” ma si possa scegliere il colore della sua pelle per confenzionarne su ordinazione uno con quelle caratteristiche. Rifletto su queste cose apparentemente marginali perché mi sta montando un dubbio atroce: non è che Putin ha qualche ragione nel voler radere al suolo l’Occidente, o meglio questa cosa qui che chiamarla Occidente è una offesa a oltre duemila annidi storia e civiltà? 

 

Ora è noto che noi, nel senso di italiani, con le ultime elezioni abbiamo cercato di dare per quanto possibile una sterzata a questo andazzo, ma lo vedete o no che fatica stanno facendo questi disgraziati che abbiamo mandato al governo a provare a rimettere un po’ le cose a posto, che poi vuole dire semplicemente ribadire che Agata Christie è quella roba lì che ha scritto quelle robe lì e che anche un bambino è quella roba lì che viene come viene dal primo giorno del mondo? Impossibile: secondo le sinistre questo non si può fare, questo non si può dire, quest’altro è da fascisti, ci rivolgeremo alla magistratura, faremo ricorso al Tar, alla Corte costituzionale, all’Europa e pure al padreterno, tanto un vescovo progressista che interceda sempre lo si trova. Ecco, io non so se il governo riuscirà a costruire il ponte sullo Stretto, ma se solo riuscisse a ricostruire un cavalcavia con la civiltà sarebbe già un enorme merito. Val la pena di tifare.

 

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