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Pd fuori controllo: il cibo è guasto? I compagni danno la colpa al clima

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Diego Mandarà
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A metà aprile Libero aveva portato alla luce il caso, finito al centro di accese polemiche, dei 40 bambini di tre scuole di Novate Milanese che, dopo la consumazione del pasto in mensa, avevano iniziato ad avvertire malesseri: crampi allo stomaco, nausea e vomito. A provocarli sarebbe stato il consumo di fagioli. Tanti genitori degli istituti coinvolti (“Italo Calvino”, “Maria Montessori” e “Don Milani”) avevano ipotizzato un’intossicazione alimentare. Sotto accusa era finito il servizio, gestito dalla multinazionale francese Elior Spa. Subito era scattata l’indagine, in quanto il cibo somministrato agli alunni, secondo quanto riferito dalle famiglie, «presentava un cattivo odore e aveva un sapore strano». A distanza di quasi un mese sono arrivati i risultati, resi noti dal Comune di Novate. «Dall’analisi di tutto il processo produttivo e delle diverse fasi di preparazione della pietanza servita non sono emerse anomalie dal punto di vista igienico-sanitario che possano dare spazio all’ipotesi che, alla base dei malesseri, ci siano state inconformità operative», viene spiegato in una comunicazione scritta. «Dopo accertamenti microbiologici, è stata confermata, quindi, l’assenza di tossine o microrganismi ascrivibili a una malattia a trasmissione alimentare, sia per il campionamento sulla pietanza somministrata sia sulla materia prima. Inoltre, il centro preparazione pasti è stato sottoposto ad ispezione dei tecnici dell'Ats che hanno verbalizzato una situazione di conformità anche sugli aspetti nutrizionali del menù».

Fino qui niente di strano. Ma ora arriva la parte interessante. Il comunicato del Comune a guida centrosinistra (il sindaco Daniela Maldini è del Pd), lascia spazio a supposizioni di tipo ambientalista. E la colpa viene data al clima, avanzando la seguente tesi: «È lecito ipotizzare che altre cause possano essere intervenute nel determinare lo stato di malessere dei bambini, come il brusco abbassamento della temperatura atmosferica nella giornata in questione, la presenza di episodi di virus a contagio interumano o ipersensibilità al prodotto».
Quaranta bambini sono stati male pochi minuti dopo l’assunzione di un preciso alimento e, in assenza di giustificazioni, la responsabilità viene fatta ricadere sul freddo e sulle cattive condizioni metereologiche.

 

Prima di questo episodio c’erano già state lamentele e segnalazioni da parte dei genitori sulla qualità rivedibile del servizio mensa. «Spesso il cibo non è adeguatamente caldo», avevano avvisato alcune mamme. «È capitato anche che il pesce venisse servito a tavola quasi crudo». In molti avevano evidenziato come la situazione fosse giunta al limite. E il Comune che fa? Per cercare di smarcarsi attribuisce la colpa al tempo. Per fortuna i fagioli prezzemolati, previsti come contorno nel giovedì della prima settimana di ogni mese, verranno eliminati dal menù per evitare nuovi spiacevoli episodi. Il Comune si è detto «disponibile a lavorare in sinergia e con celerità per apportare i correttivi utili alla redazione di un menù che possa assumere caratteristiche di maggiore appetibilità e nel pieno rispetto delle linee guida dettate dalla scienza della nutrizione. Con l’obiettivo di garantire un servizio rinnovato alla ripresa del nuovo anno scolastico». Ce lo auguriamo per i bambini.

 

 

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