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Matteo Piantedosi, l'appello: "Reddito, non soffiate sul fuoco"

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L'sms dell'Inps con cui i percettori del reddito di cittadinanza vengono avvertiti dello stop al sussidio ha creato non pochi disagi. Ad esempio a Palermo, un disoccupato di sessant'anni ha fatto irruzione nella stanza del sindaco di Terrasini cospargendola di benzina e minacciando di dar fuoco a tutto. Come se non bastasse, invece di placare gli animi, le opposizioni cavalcano l'onda generando dannose conseguenze. Lo dice senza troppi giri di parole Matteo Piantedosi. A margine dell'incontro sulla sicurezza a Modena il ministro dell'Interno ribadisce che "le condizioni di marginalità sociale ed economica nel nostro Paese, anche a prescindere dal sollievo che poteva dare il reddito di cittadinanza, sono qualcosa che il governo tiene sotto attenzione".

Ed è per questo che il titolare del Viminale si appella "a coloro che possono avere un ruolo in tal senso, di non soffiare sul fuoco, di non fare operazioni di sollecitazione di iniziative che non avrebbero alcun senso rispetto a quella che è stata la misura che si è voluta adottare, che non è di repressione pura e semplice ma di voler credere in altri strumenti di sollecitazione come la capacita' di lavorare". 

E a chi gli chiede se vi fossero timori, in ambito di ordine pubblico. Piantedosi non attende a replicare: "Direi di no: faccio professione di ottimismo da questo punto di vista. Certo il governo non è privo di attenzione rispetto a quelle che saranno le ricadute nella sospensione dell'erogazione. Quindi ci ripromettiamo anche da quel punto di vista di monitorare la situazione e vedere tra qualche tempo che effetto avrà avuto".

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