Pugno di ferro

Eco-attivisti, sì alla stretta: ecco le pene. Fratoianni sbotta: "Democrazia malata"

Stretta sugli eco-attivisti. Con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti la Camera ha infatti approvato in via definitiva la cosiddetta legge contro gli eco-vandali, che punisce distruzione, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, introducendo apposite sanzioni amministrative e rafforzando la tutela penale di tali beni. Si sono espressi a favore i partiti del centrodestra, contrarie le opposizioni, tranne Italia viva e Azione che si sono astenute.

"Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Con l'approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il 'ddl eco-vandali', da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere", ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo l’approvazione definitiva del provvedimento da parte dell’Aula della Camera: "Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale". 

Si tratta, infatti, sottolinea il ministro, "di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali". "È bene poi ricordare, ancora una volta, che colpire l’arte significa danneggiare anche la natura, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città", conclude Sangiuliano: "Compito dello Stato, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, è quello di preservare questa risorsa unica e preziosa che abbiamo il dovere di proteggere e custodire per le future generazioni".

Una legge questa che ha fatto infuriare Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, parlamentare dell'Alleanza Verdi sinistra: "Il governo Meloni ha costretto il Parlamento della Repubblica a legiferare contro lo specifico comportamento e le proteste di un gruppo di persone. È un’enormità: neanche nella legislazione speciale negli anni ’70 in questo Paese sono successe cose come queste. Penso che la relazione tra la democrazia e il conflitto sia ciò che più di ogni altra cosa testimonia la natura della salute o della malattia della democrazia. La storia di questo Paese è fatta di lotte e di conflitti che spesso e volentieri si sono misurati anche con il rapporto tra legge, norma, legalità, sostanza e giustizia".