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Gualtieri, disastro Pd a Roma: i lavori per il Giubileo 2025 finiti nel 2026

Adriano Talenti
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Non sfigura di certo quel Roberto Gualtieri social che si destreggia tra gru ed escavatrici, si sofferma davanti allo schermo per spiegare come vanno i lavori e magari fa anche una disquisizione perché il “Sampietrino” si chiama così.

Già, come ha detto lui qualche giorno fa in televisione, spiegare ai cittadini romani l’avanzamento dei cantieri nella Capitale «è un esercizio di trasparenza, per consentire alle persone di dare un giudizio. Io l’ho detto: prendetevela con me per i cantieri - ha aggiunto il Primo cittadino di Roma -. Ma se uno è trasparente e fa capire perché sta facendo le cose, qual è l’obiettivo, perché si deve chiudere la metropolitana... le persone sono intelligenti e vogliono essere informate e capire. Io credo che la maggior parte della gente pensi che ne valga la pena. Roma era a pezzi».

La scelta del sindaco funzionerà pure sui social, ma non allevia i patemi di ogni essere umano che la mattina deve salire in auto e armarsi di pazienza, districandosi nei grovigli infiniti del traffico per via di una Roma rallentata dai cantieri per il Giubileo e delle opere Pnrr. L’operazione trasparenza, senz’altro, è una buona cosa. Ma non toglie nulla al senso politico - e pratico di quanto fatto notare ieri dall’Ageei (l’Agenzia di stampa sull’energia e le infrastrutture), ovvero che considerando l’«ora x» dell’apertura della Porta Santa in San Pietro che darà il via all’anno giubilare (la vigilia di Natale di quest’anno), i cantieri che dovrebbero rendere Roma più accogliente per pellegrini e più agevole per i cittadini sono indietro. E di molto.

 

 

 

I NUMERI

«Ad oggi il 73% delle opere pensate per il Giubileo 2025 sono in ritardo, come emerso dalla 13esima riunione della cabina di regia convocata la settimana scorsa a Palazzo Chigi dal sottosegretario Alfredo Mantovano, insieme al commissario straordinario Roberto Gualtieri». Una situazione, racconta Ageei, talmente complicata che «non si esclude l’arrivo di un commissario straordinario». L’agenzia ha svolto una ricognizione nel sito “romasitrasforma.it”, riscontrando che alcuni lavori importanti (o perché si trovano nelle immediate vicinanze della Basilica di San Pietro, fulcro del Giubileo, o perché si trovano in snodi fondamentali) saranno ultimati ben oltre l’inizio dell’Anno Santo. Alcuni addirittura nella seconda parte del 2025 se non nel 2026.

Ecco qualche esempio. La riqualificazione di via Ottaviano (4 milioni di euro) terminerà nel primo trimestre 2025, quando il Giubileo sarà iniziato. Per chi non è romano: trattasi della via che conduce dall’uscita della metro Ottaviano sino a Piazza Risorgimento, che precede la via d’ingresso al Colonnato di piazza San Pietro. È una delle strade dello shopping del quartiere Prati, ma oggi il passeggio è guidato lungo i marciapiedi da due file di transenne. Fine lavori prevista, il primo trimestre 2025.

Tanto che sulle transenne sono comparsi dei cartelli dell’associazione commercianti con scritto, in spirito romanesco, «ve serve ‘na mano?». Si andrà ancora più lunghi, spiega Ageei, con «la riqualificazione dell’area verde attorno al mausoleo di Adriano», ovvero lo splendido Castel Sant’Angelo. Che dovrebbe essere ultimato nel secondo trimestre del 2025. La riqualificazione definitiva delle zone circostanti la Stazione Termini, per cui sono in campo oltre 35 milioni di euro, è prevista per il 2026. Malino anche per un’altra tappa fondamentale dei pellegrini, ovvero la Basilica di San Giovanni in Laterano, sede del vicariato di Roma. Qui si parla di intervenire su marciapiedi e aree adiacenti, «con l’obiettivo di valorizzare l’aspetto urbano e architettonico della piazza antistante». Inoltre, verrà «installata una nuova pavimentazione di alta qualità, che si integrerà con altri interventi vicini». 15 milioni di euro stanziati, terzo trimestre del 2025, praticamente in coda al Giubileo.

 

POCHE BUONE NOTIZIE

Però c’è una buona notizia. Tornando nei pressi del Vaticano, a essere completata nell’ultimo quadrimestre del 2024, dunque contestualmente all’apertura della Porta Santa, sarà il sottovia di Piazza Pia, che «consentirà di creare un’ampia zona pedonale che da Castel Sant’Angelo arriverà, lungo via della Conciliazione, a Piazza San Pietro». È senz’altro vero che i lavori di ammodernamento e riqualificazione avranno un beneficio proiettato nel futuro, ben oltre la chiusura della Porta Santa. Tuttavia nel 2025 Roma parlerà più di sempre al mondo. E farlo con percorsi ad ostacoli, disagi e gimcane non sarà esattamente il modo migliore per rivendicare una millenaria storia di bellezza.

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