Parla il ministro
Guido Crosetto: "Il caso Toti? Fitto venne assolto, il pm arriva dalla stessa Procura"
"La vicenda Toti", in concomitanza con la campagna elettorale, "qualche dubbio lo lascia". Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, oggi a Bologna per una iniziativa elettorale di FdI. A un mese dalle Europee, "irrompe una vicenda strana. Leggendo gli atti non si riesce a capire. Si tratta di cifre dichiarate, contribuiti della campagna elettorale", osserva il ministro. Una "cosa da capire e che capiremo nei prossimi mesi". A Toti, aggiunge Crosetto, "non sono stati contestati soldi di tangenti ma dei fondi dati per la campagna elettorale che peraltro aveva dichiarato. Mi sono chiesto: ’Ma uno è cosi scemo da denunciare un contributo per cui poi è stato perseguito?’ Poi ho letto che voleva accelerare una pratica. Io ho fatto il sindaco per 13 anni, da quando ne avevo 25. Tutti i giorni cercavo di accelerare pratiche di questo o quel cittadino. Pensavo di fare bene il mio lavoro di sindaco, invece ho scoperto che non era così. L’arresto va utilizzato come ultima ratio, non per fare le indagini".
Infine, sempre lo stesso Crosetto ha aggiunto: "Ricordo inchieste simili. La più grave ed eclatante riguardò Fitto. Assolto da ogni accusa. Perché erano tutte false. Dopo anni di inferno. Sarà così anche in questo caso? A me sembra di sì, avendo letto le carte pubbliche e vedendo che il pm arriva dalla stessa Procura che colpì Fitto". Poi su X afferma: "Se quindi la misura cautelare non trova giustificazione proprio nei tempi stessi di cui ci ha informati la Procura, perché è stata voluta ed attuata in questi modi ed in questi tempi? Perché c’erano le elezioni, è stata la risposta. Ma Toti non è candidato a queste elezioni. Mi dispiace usare questa frase ma lo farò ugualmente: lo avevo predetto con largo anticipo".