Mutismo selettivo. Ciarliera su dazi, Trump, Medio Oriente, armi, Europa, migranti, sul compañero Sánchez, il fascismo di ritorno (e di andata), poi sui diritti negati «dall’Italia delle destre», sul resto dello scibile umano e su ciò che proviene dalla Schleinosfera, quest’ultimo è l’agglomerato di polvere interstellare non ancora ben noto alla scienza da cui sono arrivati i concetti di «salto quantico» e «intersezionalità» applicati al progressismo. E poi vi ricordate quando Elly brandiva la forca a Genova contro Giovanni Toti? «Si deve dimettere», urlava la dem in trench e un po’ in trance, «la Liguria merita di meglio!». Su Repubblica la stratega di Lugano tuonava: «Sono riusciti a non far dimettere Toti, e il sindaco di Genova è la sua riserva. Vuol dire che non mettono in discussione nulla della gestione della Regione di questi anni, ed è la cosa più grave».
Oggi invece, sss, silenzio: nella bufera c’è Giuseppe Sala, il sindaco arcobaleno di Milano, bandiera della sinistra che piace alla gente che piace, dunque la Schlein non ha nulla da mettere in discussione di questi anni. Trova il tempo di incontrare il vulcanico Vincenzo De Luca – lo stesso che la sbertuccia senza sosta da due anni – ma si guarda bene dal commentare i presunti malaffari della giunta dem e degli imprenditori affini. Ma come: i milanesi meritano meno dei genovesi? D’accordo il garantismo, sacrosanto. E però anche ieri, consultando le agenzie parlamentari, era un profluvio di comunicati stampa della segretaria del Pd e di altri cacicchi contro questo e quello, dove ovviamente questo e quello sono sempre a destra e spesso a dispetto della calura indossano la camicia nera.
Va detto che qualche cacicco, a differenza della capo dem, è intervenuto. Certo, per difendere Sala e attaccare «le destre»- alla fine vedrete che il caos di Milano sarà colpa loro – ma almeno quest’altri dem fingono di essere al corrente del terremoto.
La senatrice Sandra Zampa, ad esempio, trova «vergognoso che si aggredisca un amministratore, non dico prima della sentenza di condanna, ma prima perfino di un rinvio a giudizio. Al sindaco», ha aggiunto, «la mia solidarietà». Sala ha riempito la città di zone a traffico limitato e piste ciclabili, oltre che di maranza. I dem invece stanno riempiendo le strade di garantismo a targhe alterne. Il barbuto Pierfrancesco Majorino, ex europarlamentare oggi capogruppo lombardo in Consiglio regionale, è partito alla carica: «Sono sicuro che in queste giornate verranno prese e prenderemo le decisioni migliori per il futuro di Milano, come già affermato dal segretario cittadino Alessandro Capelli. Sala e la sua giunta devono proseguire il mandato operando per il bene della città. Dico di più», sentite il Majorino, «in questi due anni che abbiamo davanti si deve imprimere una svolta nel campo urbanistico. Infine un consiglio alla destra milanese e lombarda: farebbe meglio a tacere».
La senatrice Simona Malpezzi è perentoria: «La mia fiducia nell’operato di Sala non cambia di una virgola». Squillo di trombe, arriva il senatore Alessandro Alfieri, il quale fa parte della segreteria nazionale del partito: «Più di dieci anni fa da segretario lombardo del Pd andai a chiedere a Beppe Sala la disponibilità a candidarsi a sindaco. Andai con Bussolati, allora segretario metropolitano, convinti che il lavoro che stava conducendo ad Expo fosse il miglior viatico per continuare il buon governo della giunta Pisapia. Sono vicino a tutti coloro che hanno lavorato in questi anni con spirito di servizio e con la schiena dritta per rendere Milano una città migliore e soprattutto come dirigente nazionale del Pd esprimo piena fiducia a Sala. Sono al suo fianco anche questa volta così come lo sono stato dieci anni fa».
C’è poi Silvia Roggiani, segretaria lombarda: «In questi anni di centrosinistra le amministrazioni hanno guidato una trasformazione profonda e positiva della città e oggi, anche su impulso del Pd, si sta lavorando per rispondere a sfide nuove. A una destra da sempre lontana dai bisogni della città chiediamo rispetto». Lo chiedono anche i cittadini vittime di malfattori di ogni risma e delle voragini che quotidianamente rischiano di inghiottire auto, moto e monopattini, circostanza, quest’ultima, che invero sarebbe accolta con un certo giubilo da alcuni. Attenzione: in serata esce la notizia di una «telefonata di solidarietà di Schlein a Sala», ma neanche l’ombra di una dichiarazione pubblica. Il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia che si manifesta con l’incapacità di parlare in determinate situazioni, nonostante la capacità di farlo senza problemi in altri contesti. E però con impegno si può risolvere tranquillamente. Forza Elly, siamo con te!