Volano stracci... a sinistra. Romano Prodi e Fausto Bertinotti non se le mandano a dire. L'ex premier, intervistato dal Corriere della Sera, si era pronunciato così sul campo largo: "Nella mente di Conte non è ancora definito quello che lui pensa sia il suo ruolo. Se il centrosinistra uscirà vincitore dalle politiche auguriamoci che non gli prenda la bertinottite. Alla fine uno dei due leader, tra Schlein e Conte, dovrà riconoscere che l'altro ha vinto. Ma prima, ben prima, occorre un modello di coalizione ampia, con un programma capace di intercettare una platea che vada oltre gli attuali confini".
Immediata la replica di Bertinotti. Ospite a L'Aria che Tira il già segretario del Partito di Rifondazione Comunista tuona: "Bertinottite? È un'ossessione...", E quando su La7 gli fanno notare che Rifondazione fece cadere il suo governo: "Io non me la sono legata al dito, lui sì. Se ci siamo sentiti? Qualche volta, non è un grande calore...". E ancora: "Ma visto che so che Prodi ha rapporti confidenziali con gli Stati Uniti, gli direi che invece di avere l'incubo di Bertinotti, abbia il sogno di Mamdani e vada a vedere con quale programma ha vinto, a proposito di programmi e radicalità. C'è stata proprio una divaricazione andata crescendo - aggiunge Bertinotti parlando dei governi dell'Ulivo - Allora si chiamavano le due sinistre: quella di Prodi e l'altra quella movimentista, quella di Rifondazione. Erano due sinistre, la nostra è stata decisiva nella vittoria contro Berlusconi anche attraverso un'ingegneria politica, la desistenza".
Da qui la stoccata finale: "La cultura di Prodi è quella che si è espressa in Europa in questo quarto di secolo. Ha anche posizioni positive, penso al fisco e a Padoa Schioppa, ma è asservita alla logica delle compatibilità. E cioè: si possono fare delle azioni sociali fintanto che sono compatibili con il mercato. Un uomo simbolo di questa politica come Mario Draghi ha detto che è stata colpevole della riduzione dei salari e della crisi sociale in tanti Paesi d'Europa. Sono portatori di una politica che è fallita".