Oggi, venerdì 14 novembre, i leader del centrodestra - uniti - hanno tenuto il comizio a Napoli per la chiusura della campagna elettorale per le Regionali in Calabria a sostegno di Edmondo Cirielli. E dalla platea, il pubblico ha intonato: "Chi non salta comunista è".
"Ho sentito De Luca che si vantava dei risultati delle liste d'attesa in Campania - ha spiegato Giorgia Meloni -. Da De Luca solo un gioco delle carte, cita solo le prestazioni brevi in cui quasi tutte le regioni hanno tassi di rispetto del 100%. Nelle altre prestazioni la Campania ha ritardi rispetto alle altre regioni. Pensano ancora una volta di potersi prendere gioco di voi. Fico - ha ricordato la premier - definiva il Pd il pericolo numero uno del Paese e oggi si allea con il presidente della Regione. Io vorrei chiedere a Fico se il modo di De Luca di governare va benissimo perché per anni i Cinque stelle lo hanno descritto come un modello clientelare. Mentivano prima o Fico ha deciso di far parte di quel sistema contro il quale combattevano?". Tra De Luca e Fico una commedia napoletana, ma la commedia napoletana è molto più nobile di quella che vediamo. Cirielli non cambia posizione in base alla convenienza".
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha attaccato il leader della Cgil, fischiato dal pubblico presente. "Oggi è venerdì, non penserete mica a quello scioperante di professione che si chiama Maurizio Landini, siete dei birbanti, è una coincidenza se lo sciopero è sempre di venerdì, accade, capita - ha dichiarato il vicepremier -. Ringrazio quei sindacati che pungolano il governo, che quando serve lo criticano ma quando c'è da firmare un contratto che migliora il salario dei dipendenti lo firmano: la Cgil sta tenendo sotto sequestro milioni di italiano, evviva i sindacati liberi". Subito dopo ha attaccato il candidato del centrosinistra Roberto Fico. "Cantieri aperti in Campania per 26 miliardi di euro, 400 milioni solo per i porti di Napoli e Salerno. 2 milioni di turisti da crociera l'anno scorso, 10 milioni di passaggi al porto di Napoli negli ultimi 12 mesi - ha detto -. Coi lavori che stiamo facendo altri milioni di arrivi, e più posti barca, anche per Fico e il suo gozzo. Un porto inclusivo”, ma “se Fico vuole tenersi la barca, paga come pagano tutti gli altri. Non c’è la barca di cittadinanza, non è un diritto acquisito".
"Accendere i riflettori su Napoli e sulla Campania - ha detto invece Antonio Tajani - significa far comprendere a tutti, al mondo intero, che c'è una realtà sulla quale investire, una realtà sulla quale scommettere, perché per troppo tempo si è scommesso poco su Napoli, sui napoletani e su questa Regione. Noi vogliamo scommettere su Napoli e sui napoletani, perché siamo convinti che questa città sia il fiore all'occhiello del nostro Paese. Senza nulla togliere a Roma, a Milano e alle altre grandi città, per carità, non è una concorrenza tra città, ma non possiamo non guardare con la massima attenzione a quello che può dare Napoli all'Italia. Questa città è molto diversa da come l'hanno descritta per anni, per come l'hanno maltrattata per anni, perché non è una città e la Campania non è una regione che deve andare con il cappello in mano a Roma a chiedere la carità. Questa regione - ha concluso - è la regione dove il capoluogo è una grande capitale. È una regione che ha fatto la storia culturale del nostro Paese".