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Stefano Esposito travolge il Pd: "Askatasuna morde la mano al sindaco"

martedì 2 dicembre 2025
Stefano Esposito travolge il Pd: "Askatasuna morde la mano al sindaco"

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Il centro sociale Askatasuna al centro del dibattito dell’ultima puntata di “Quarta Repubblica”, salotto di approfondimento politico e sociale di Rete4 condotto da Nicola Porro. Stefano Esposito, ex-assessore alla mobilità e al trasporto pubblico del comune di Roma nella giunta Marino, ha criticato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, per aver tentato un dialogo con gli attivisti del centro sociale, un'occupazione anarchica nota per scontri con le forze dell'ordine, senza ottenere risultati positivi.

Afferma l’ex-senatore: “Credo che i fatti stiano dando torto alla volontà del sindaco, che ha provato ad avviare un percorso dopo decenni in cui nessuno se n'era occupato. Ha offerto una mano al centro Askatasuna e questi gliela stanno mordendo. Credo che, ad un certo punto, bisogna prendere atto che non basta dire che ‘non è l'immobile che va alle manifestazioni’, perché se in quell'immobile, però, continuano a essere pianificate queste azioni si apre un problema. Mi spiace perché Lo Russo è un sindaco di cui ho particolare stima, uno degli ultimi riformisti rimasti. Ha tentato un percorso, deve prendere atto che né i garanti di quel percorso né tantomeno i soggetti a cui si è rivolto per fare questo percorso hanno dato seguito agli impegni presi”.

In un video delle azioni di Askatasuna emergono estratti di proteste violente a Torino, evidenziando tensioni recenti: Lo Russo ha proposto una regolarizzazione del centro, ma il patto ha scatenato polemiche politiche, con accuse di lassismo da parte dell'opposizione in vista delle elezioni. Galeazzo Bignami, ospite nello studio di Nicola Porro, attacca la sinistra: “Questi fatti dimostrano che non solo ci sono delle coperture, ma che Askatasuna e tutti i centri sociali sono funzionali alla sinistra per essere al governo in quelle città”. Le reazioni social sono divisive: da un lato appelli a chiudere centri sociali "estremisti", dall'altro domande su costi pubblici e legami con la magistratura, alimentando un dibattito su sicurezza e gestione dell'autogestione urbana.