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Letta: "14 dicembre? Non so cosa accadrà"

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Il Sottosegretario ironizza, Bossi è ottimista: "Avremo la fiducia. Fini e Casini? Ognuno decide di morire come vuole"

domenico d'alessandro
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Dopo la giornata di ieri, particolarmente convulsa per il voto della Camera alla riforma dell'Università, la politica oggi sembra puntare al futuro. E in particolare a quella data, il 14 dicembre, che potrebbe essere come decisiva per l'esecutivo. Gianni Letta è intervenuto in conferenza stampa sulle iniziative per i 150 anni dell'Unità d'Italia - che cade precisamente per il 17 marzo - al fianco del presidente dei Comitato dei Garanti Giuliano Amato. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha ironizzato: "Non sappiamo cosa succederà il 14 dicembre, il presidente Amato è andato oltre, è già arrivato al 17 marzo... Io ringrazio di dovermi occupare delle celebrazioni, perchè vivo 150 anni fa e ci sto benissimo... So di più di Garibaldi e Cavour che di Berlusconi e Fini, e so anche come è andata a finire ed è un grande vantaggio...". Letta ha poi affermato: "Se, sui temi seri che riguardano i nostri cittadini, si discutesse e si trovasse una soluzione al di là degli schieramenti, forse migliorerebbe la politica del nostro Paese e ci guadagnerebbero i cittadini". FEDERALISMO - In mattinata si è anche svolto, al Ministero dell'Economia, un incontro tra le Regioni e il ministro Giulio Tremonti. I Presidenti regionali avevano chiesto una riunione per dibattere sui tagli della manovra che per loro incrociano i decreti attuativi del federalismo. Alla riunione hanno partecipato anche il ministro per le Riforme Umberto Bossi, il titolare della Semplificazione legislativa Roberto Calderoli e il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. La delegazione delle Regioni era invece guidata da Vasco Errani, presenti il governatore della Basilicata Vito De Filippo, la governatrice del Lazio Renata Polverini ed il coordinatore degli assessori al bilancio Romano Colozzi. BOSSI: "OTTIMISTI SU SFIDUCIA" - Al termine della riunione il ministro Bossi si è fermato a parlare con i giornalisti. Dopo aver espresso ottimismo e la speranza che anche Futuro e libertà voti la fiducia, si è detto certo che il 14 dicembre "il Governo si prenderà il sì". Se con pochi o tanti voti di scarto "vedremo". Ai cronisti che gli hanno chiesto se, secondo lui, Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini sono pronti a votare la sfiducia, il Senatùr ha affermato: "Ognuno decide di morire come vuole". Sull'incontro con le Regioni, invece, Bossi si è limitato a dire che "è andato bene". E sempre sul federalismo, commentando le parole del cardinale Camillo Ruini che si era detto favorevole alla riforma tanto desiderata dalla Lega Nord, il leader di questo partito ha chiuso con una battuta: "E pensare che prima volevano metterci in galera. Come cambia velocemente il mondo...".

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