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Berlusconi salirà al Quirinale?

Dopo il ko a Montecitorio il premier potrebbe recarsi da Napolitano per elaborare una strategia con cui uscire dall'impasse

Andrea Tempestini
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Forse mai come oggi, martedì 11 ottobre, il governo Berlusconi si era trovato in tale difficoltà. La bocciatura arrivata alla Camera sul bilancio dello Stato, nonostante tutte le attenuanti e nonostante il fatto che sia arrivata soltanto per un voto, non fa altro che dare nuovo vigore alle voci di un complotto ai suoi danni. Inoltre, come ha sottolineato un compiaciuto Gianfranco Fini, la bocciatura dell'articolo 1 "è un fatto senza precedenti". Il leader futurista si chiede se "sia possibile andare avanti" e ha stabilito che venisse convocata la Giunta per il Regolamento per decidere se, dopo la bocciatura, il governo possa proseguire nel suo lavoro. La strada che più probabilmente verrà percorsa è quella indicata dal ministro della Difesa, Iganzio La Russa, che ha spiegato come ora sia necessario un voto di fiducia per dimostrare che il governo ha i numeri per andare avanti e che quello sul Bilancio, come ha spiegato ai suoi Silvio Berlusconi, è stato solo un incidente di percorso, seppur significativo. Berlusconi salirà al Colle? Alla Camera dopo il voto incriminato è arrivato anche Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica, prima di prendere parte alla cerimonia per la presentazione del volume Gaetano Martino 1900-1967, secondo quanto si è appreso, avrebbe avuto un breve colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini. In parallelo Berlusconi iniziava il vertice di maggioranza convocato d'urgenza a Palazzo Grazioli. E' possibile che il premier decida di recarsi al Colle dal Presidente della Repubblica. Il premier potrebbe salire al Quirinale non per effettuare il passo indietro che le opposizoni stanno chiedendo a gran voce, ma piuttosto per elaborare con Giorgio Napolitano una strategia con cui possa uscire da questa impasse, magari mettendo in calendario quel voto di fiducia che come ha sottolineato La Russa servirebbe a certificare che la maggioranza non ha più i numeri.

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