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Lui: Non cambio, non cerco voti

Monti spiega che lo spazio per modificare la stangata è decisamente limitato: "Se avessi avuto sei mesi avrei fatto qualcosa di più equo"

Andrea Tempestini
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Pioggia di emendamenti sulla manovra di Mario Monti. Ma il premier stoppa subito i partiti. Nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles dopo il vertice con i capi di Stato dell'Eurozona, il professore ha spiegato che "certamente non potranno essere toccati i saldi" della mazzata e che di margini per modificare il pacchetto di misure "ce ne sono pochi". Degli emendamenti presentati dai partiti "se ne sta occupando il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda". Monti ha poi puntualizzato che anche "le riforme strutturali definite e la distribuzione dei carichi" non sarà toccata. Giarda ha successivamente specificato che "lo spazio di modifica sarà decisametne limitato". "Consapevoli dell'impegno chiesto" - Monti ha poi replicato alle critiche avanzate dal governo, spiegando che "sarebbe sorprendete se ci fossero resistenze". Il Professore ha poi ricordato la consapevolezza del governo "sul forte impagno chiesto agli italiani" e "che non si può chiedere solo a una piccola categoria più agiata". Il premier ha ribadito che l'alternativa è "potenzialmente disastrosa. Poi ha ammesso: "Se avessi avuto sei mesi, avrei fatto qualcosa di più equo, anche se a noi non interessa essere popolari, anche se a noi non interessa essere popolari ma fornire un servizio". Monti ha poi aggiunto che il governo non deve temere le critiche perché "a differenza dei partiti, non ha la preoccupazione di vincere le elezioni".  

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