Tra spese e contributi un guadagno del 389 per cento

Andrea Tempestini

579 milioni spesi in campagne elettorali dal 1994 al 2008, 2 miliardi e 253 milioni ricevuti dallo Stato nello stesso periodo. Lo “spread” tra uscite e entrate  impoverisce le casse pubbliche e arricchisce le casse dei partiti.  E secondo uno studio  dei Radicali, realizzato  sui numeri della Corte dei conti, lo spread in questione aumenta  a partire dal 2004 e si impenna in misura esponenziale dal 2008. La causa: due leggine: la prima  fa passare il contributo da 4.000 lire a 5 euro  per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali; la seconda  dispone la continuità del “rimborso” elettorale  anche quando le Camere vengono sciolte.    Parlare di rimborso è improprio, naturalmente: i  soldi spesi per la campagna elettorale tornano con un interesse del 389%!