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La segretaria inguaia Bossi: "Gli parlai delle irregolarità"

La Dagrada ai pm: "Lo avevo avvertito. Sui soldi in nero l'ex tesoriere voleva ricattare il Senatùr: mi parlò anche di alcune registrazioni"

Andrea Tempestini
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Soldi in nero nelle casse della Lega. Dopo le telefonate intercettate con l'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, la segretaria amministrativa del partito Nadia Dagrada ha conferma le accuse anche davanti ai pm di Milano e di Napoli, che l'hanno sentita come testimone lo scorso 3 aprile. Già al telefono con Belsito la Dagrada, le cui parole hanno riempito oggi pagine e pagine di quotidiani, ammetteva le irregolarità non sapendo di essere intercettata. E agli inquirenti ha ribadito: "Mi ricordo che, alcuni anni fa, l'ex amministratore della Lega Nord, Balocchi, portò in cassa 20 milioni di lire in contante dopo essersi recato nell'ufficio di Bossi". E ancora, la Dagrada ha ricordato ai pm di aver appreso da Belsito di un colloquio (registrato) tra l'ex tesoriere e Umberto Bossi, in cui si ricordava tutte le spese sostenute per le esigenze personali della famiglia del Senatùr: "Belsito mi disse di voler utilizzare tale registrazione come strumento di pressione dal momento che volevano farlo fuori". Ma non è tutto, perché con le sue dichiarazioni la Dagrada aggrava la posizione del Senatùr, spiegando che "io stessa avevo avvisato Bossi delle irregolarità" commesse da Belsito, per poi aggiugnere davanti agli inquirenti che "Rosy Mauro era un pericolo". Leggi tutte le carte e le intercettazioni del Lega-gate Lauree pagate dal Carroccio - Con i soldi della Lega Nord sarebbero state pagate le rate scolastiche per le lauree di Renzo Bossi, e di Rosy Mauro e il suo compagno. Lo ha riferito la segretaria amministrativa della Lega, Nadia Dagrada, ascoltata dai Pubblici ministeri di Napoli e Milano. "Belsito mi ha detto che sono stati versati soldi in contanti a Pier Moscagiuro, compagno della Mauro. Mi disse inoltre che quei soldi servivano per pagare le rate della scuola privata in Svizzera dove stavano studiando per il diploma o la laurea, o entrambe - ha detto Dagrada - Belsito mi ha anche detto di aver pagato le rate con i soldi della Lega prelevando quasi 120mila euro".  Infine la segretaria amministrativa lumbard ha detto ai magistrati che lo stesso 'trattamento' sarebbe stato riservato a Renzo Bossi: "Dal 2010 sta prendendo una laurea a Londra ed è stato spesato dalla Lega con 130mila euro". La malattia di Umberto - "Posso dire che la situazione è precipitata dopo la malattia del segretario federale, Umberto Bossi, nell'anno 2003. Dopo il 2003 c'è stato 'l'inizio della finè: si è cominciato con il primo errore consistito nel fare un contratto di consulenza a Bruxelles a Riccardo Bossi, se non ricordo male da parte dell'onorevole Speroni". Ha continuato Nadia Dagrada. Dal 2003 "si sono cominciate a pagare, sempre con i soldi provenienti dal finanziamento pubblico, una serie di spese personali a vantaggio di Riccardo Bossi e degli altri familiari dell'onorevole Bossi; in particolare con i soldi della Lega venivano pagati i conti personali di Riccardo Bossi per migliaia di euro e degli altri familiari, come per esempio i conti dei medici sia per le cure dell'onorevole Bossi sia dei suoi figli; a tal riguardo mi risulta che il Belsito paghi con i soldi della Lega tali conti". Dobbiamo vendere tutto - Nadia Dagrada, nella telefonata intercettata dalla Procura, dice a Francesco Belsito di essere preoccupata per un eventuale cambio di leggere elettorale che potrebbe penalizzare la Lega costringendo il partito a "vendere tre quarti" di ciò che ha."Secondo me andiamo a finire per il 2013 per le elezioni", dice Belsito. "Ma ci puoi scommettere - dice Dagrada - ci puoi scommettere non le vanno a fare non lo vedi che stanno buttando fuori tutte quelle str..., perchè sono str... dei sondaggi dove Monti è gradito, adesso c'è da vedere perchè naturalmente se fanno una legge elettorale che ci penalizza noi restiamo nei Comuni, e ovviamente perdiamo tutto a Roma e restano solo Regioni, Comuni. Quindi basta a questo punto vendiamo tre quarti di quello che abbiamo".

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