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Non è l'arena, Flavio Briatore: "Draghi si è arenato sul Quirinale. Non gliene frega niente dell'Italia"

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Da "puledro che scalciava" a uomo "arenato nelle sabbie mobili romane". Flavio Briatore, in collegamento con Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, non nasconde la delusione per la fase declinante del premier. 

 

 

 

 

"Quando è arrivato, bisogna dargli dei meriti. Ha cambiato la situazione, con i vaccini e tutto quanto. Ha messo dei suoi ministri, ha bypassato tutti i ministri talebani che abbiamo (il riferimento è a Roberto Speranza, titolare della Salute, non citato dal manager ma sempre molto criticato, ndr). I vaccini li stiamo facendo e sono stati fatti. Poi appena deciso di dover andare al Quirinale, per cui doveva trovare vari compromessi e inciuci si è arenato anche lui. Del Paese non gliene frega niente a nessuno. I politici hanno capito lunedì che dovevano votare il presidente della Repubblica. Come se io scoprivo che domenica avevo un Gran Premio. Hanno bloccato tre mesi parlando del presidente della Repubblica, hanno parlato tre mesi di Covid, hanno parlato per mesi di tutte queste complicazioni, come il Green pass...". 

 

 

 

 

 

Sul tema della lotta alla burocrazia, Briatore ha punti di contatto con Gianluigi Paragone: "Ti faccio un esempio. Se un dipendente nostro in Francia non stae bene, dopo 7 giorni rientra a lavorare ma se vuole rientrare prima torna con il tampone. E nessun parente deve fare la quarantena. Non dobbiamo aspettare la Asl, c'è gente che aspetta 40 giorni il documento... Da noi invece rientrano tutti, senza tampone".

 

 

 

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