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DiMartedì, Rampelli travolge la Di Cesare: "Con i suoi studenti..."

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Volano stracci a DiMartedì. Nella puntata del 7 febbraio condotta da Giovanni Floris si parla della strage di Cutro. Una tragedia che vede scontrarsi su La7 Marco Furfaro e Fabio Rampelli. Il primo attacca il governo portando ad esempio l'incidente ferroviario in Grecia: "In quel caso, nel rispetto delle vittime, il ministro dei Trasporti si è dimesso. Qui non c'è stato neppure un esponente del governo che si è presentato alla camera ardente". Il deputato del Partito democratico accusa l'esecutivo di "colpevolizzare le vittime, ma la colpa è di chi non le ha salvate".

 

 

Non si fa attendere la replica del parlamentare di Fratelli d'Italia: "Pensavo che questa penosa azione di sciacallaggio fosse terminata con l'informativa in Aula di oggi ma evidentemente così non è. La tragedia è responsabilità degli scafisti, della criminalità organizzata. La condanna a chi fa traffico di esseri umani da parte della sinistra tarda ad arrivare, non c'è una parola sul fenomeno. Bisogna scoraggiare le partenze".

 

 

Ma Furfaro prosegue: "Il governo deve essere incriminato per strage colposa. Io sono contro i trafficanti di esseri umani, ma non sono ipocrita. Questi si mettono in mezzo tra le persone che scappano dalla guerra e dalla povertà e il loro diritto a ottenere la protezione internazionale". E il dem, nello studio di Giovanni Floris, è in buona compagnia. A fargli eco Donatella Di Cesare: "È troppo comodo dare le responsabilità solo ai trafficanti. Queste sono di chi fa politica ma non ne è in grado. Imparate dalle donne calabresi". "Non c'è un solo paese - tuona a sua volta Rampelli - che liberalizza l'immigrazione irregolare. Dovete piantarla di dire idiozie. Immagino come tratta i suoi studenti". "Ma come si permette? Il diritto di immigrare è un diritto umano, è razzismo", tira dritto la filosofa mentre il conduttore tenta di riportare la calma.

 

 

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