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Sanita': la cardiologa 'col velo', temo porte chiuse in Italia/la storia

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Cronaca

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Roma, 22 apr. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - La voglia matta di diventare cardiologa unita al timore di trovare porte chiuse: e' questo lo stato d'animo di Fatima (nome di fantasia), una ragazza dello Yemen specializzanda in Cardiologia in un prestigioso Policlinico di Roma, che all'Adnkronos Salute confessa: "Dove lavoro mi trovo benissimo, ma temo che alla fine della specializzazione, se dovessi cercare un impiego in un altro ospedale, potrei trovare molte porte chiuse. E il motivo e' soprattutto uno: il velo che indosso. Un velo, tra l'altro, che io porto lasciando scoperti occhi, naso, bocca e orecchie". Dal 2007 in Italia, la giovane dottoressa fa parte dei 15 mila medici stranieri iscritti all'Ordine dei medici e degli odontoiatri. Un 'esercito' di camici bianchi in continuo aumento: negli ultimi dieci anni - come emerge da un'analisi dell'Enpam - il loro numero e' cresciuto di circa il 30%, passando dai 10.900 di gennaio 2001 ai 14.737 di oggi. Fatima proviene da una famiglia di ceto medio dello Yemen del Sud. Si laurea in Medicina generale nel suo Paese ma dopo tre anni di lavoro in un Centro cardiologico di Sana'a, la capitale, si innamora della cardiologia. Una specializzazione che, nello Yemen, non esiste. Le uniche due discipline di specializzazione in medicina sono pediatria e ginecologia. (segue)

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